E’ uscita una classifica sui 500 musulmani più influenti al mondo (il .pdf).

Non so come definire questa operazione, quindi passo alla sua descrizione, che è un po’ complicata.

Studiosi coinvolti nella pubblicazione: John Esposito and Ibrahim Kalin della Georgetown University di Washington. Cioè due esperti, a giudicare dai loro curricula.

Committenza:

  1. il Prince Alwaleed Bin Talal Center for Muslim-Christian Understanding di Washington:
  2. il Royal Islamic Strategic Studies Center di Amman;

Il primo è un istituto fondato nel 2003 e che, prima di ricevere 20 milioni di dollari dal principe saudita Al-Walid Bin Talal, si chiamava semplicemente “Center for Muslim-Christian Understanding”.

Il secondo è il “principale strumento” per la diffusione del “Messaggio di Amman” e ha come obiettivo “proteggere preservare e propagare l’islam tradizionale, ortodosso e moderato” nelle forme e nei modi sanciti  dai tre punti del “Messaggio di Amman”.

E che cos’è questo “Messaggio di Amman”?

E’ un messaggio su “che cos’è l’islam”  partito inizialmente dal re di Giordania Abdullah II e un gruppo abbastanza prezzolato di ulama (studiosi, scienziati dell’islam)  e recepito nel dicembre 2005 dall’intera Organizzazione della Conferenza Islamica (stati membri), che ha sede a Jedda.

Il messaggio insiste su 3 domande:

  1. chi è musulmano?
  2. è possibile dichiarare apostata qualcuno?
  3. chi può promulgare una fatwa (cioè un editto religioso)?

E le risposte sono:

  1. è musulmano chi appartiene a una delle otto “scuole” riconosciute dal messaggio;
  2. fra musulmani non ci si può dichiarare apostati a vicenda;
  3. le otto scuole decidono chi possa emanare editti religiosi

E quali sono queste otto scuole? Non è facile da capire. Bisogna leggere lo schemone che si trova nel .pdf.

Allora, secondo i valletti  Esposito e Kalin, l’islam è compartimentato in 3 “divisioni ideologiche”:

  1. islam tradizionale (96%)
  2. modernismo islamico (1%)
  3. fondamentalismo islamico (3%)

L'”islam tradizionale” è quello del “Messaggio di Amman”.

Le otto “scuole” sono:

  1. le quattro sunnite (Hanafiti, Shafi’iti, Malikiti, Hanbaliti:  il 90% dei musulmani tradizionali);
  2. una “scuola” ibadita (0.5%)
  3. tre “scuole” sciite (duodecimani, isma’iliti, zayditi: 9,5%)

In realtà le scuole (madhhab) sono solo sunnite: ibaditi e sciiti non hanno questo genere di divisione. Ognuna delle differenziazioni non sunnite è in realtà una sorta di “partito” … ma lasciamo perdere. Basti sapere che l’unico vero distinguo che fanno gli estensori di questo “Messaggio di Amman” è fra  musulmani “tradizionali” e “non-tradizionali”.

In un contesto del genere – dove tutto “congiura” – è imbarazzante leggere che il primo della lista è, praticamente, lo sponsor principale della pubblicazione. Mentre il quarto della lista ospita nel suo regno uno dei due sponsor. E che fra i primi 10 most influential ci sono ben 4 sovrani assoluti (Arabia Saudita, Marocco, Giordania, Oman).

Nota triste: la classifica dal 50° posto in poi divide i personaggi per categorie (ad esempio: educazione, sviluppo, filantropia). Vi sono anche le categorie “lignaggio” e “donne”.

Nota inquietante: nella lista compaiono Bin Laden e compagnia, sotto la categoria “radicals”, il ché contraddice i 3 punti del messaggio di Amman: infatti i jihadisti, in quanto wahhabiti old school, dichiarano infedeli un gran numero di musulmani. Come dire, non sono musulmani ma in lista non possiamo non metterli altrimenti non siamo più credibili.

Nota di colore: i Bin Laden in lista sono 2:  Osama e Bakr. Il secondo figura nella categoria “sviluppo” in quanto chairman del Saudi Bin Laden Group, la compagnia di costruzioni di papà Laden che a suo tempo ricostruì tutta la Mecca e mezza Medina.

Conclusione? Se volete sapere come vuole essere l’islam dei soldi e del potere fatevi una lettura del pdf. Altrimenti sappiate che fare una classifica del genere non ha alcun senso.Vi si inseriscono persone che fra loro non hanno veramente nulla a che vedere.

Per chiudere passo all’esamina di altre classifiche, forse meno assurde anche se altrettanto di parte di quella appena considerata:

  1. un sondaggio lanciato da un blog di Reuter in parallelo all’uscita dell’elencone dei 500 ha in comune con esso soltanto il nome di Erdogan per quanto riguarda i primi dieci posti. Tutti gli altri sono occupati o da personaggi massmediologici conosciuti per il loro estremismo o da leader sufi (mistici);
  2. un sondaggio sui 20 intellettuali più importanti del mondo, lanciato da Foreign Policy la scorsa estate e un po’ truccato, vede 10 musulmani ai primi 10 posti. Mammaliturchi!!
Lorenzo DeclichIslamercatoNumeri e favoleal-walid bin talal,arabia saudita,eurabia,giordania,islam,musulmani,organizzazione della conferenza islamica,osama bin laden,potere,prince alwaleed bin talal center for muslim-christian understanding,royal islamic strategic studies center,sondaggi,top 500
E' uscita una classifica sui 500 musulmani più influenti al mondo (il .pdf). Non so come definire questa operazione, quindi passo alla sua descrizione, che è un po' complicata. Studiosi coinvolti nella pubblicazione: John Esposito and Ibrahim Kalin della Georgetown University di Washington. Cioè due esperti, a giudicare dai loro curricula. Committenza: il...