Devo capire bene come funziona questa Christian Persecution World Watch List.

E’ curata annualmente da Open doors USA che, come dice il claim sul sito, è un’organizzazione che si occupa di servire i cristiani perseguitati in tutto il mondo.

Me ne interesso perché sui primi 50 paesi che più perseguitano i cristiani ne compaiono 37 musulmani.

La cosa che non mi torna è principalmente una, e cioè che questi cristiani perseguitati sono spesso perseguitati da altri cristiani.

Nella lista compare ad esempio la Bielorussia, un paese ortodosso. Nel piccolo paragrafo dedicato alla spiegazione della situazione si dice che gli ortodossi vivono una situazione privilegiata perché non vengono perseguitati come gli altri.

Quindi, di norma, bisognerebbe andare a bussare dal patriarca a chiedergli cosa sta succedendo, più che mettere la Bielorussia in lista.

In Eritrea (n. 9), come riporta il report stesso, nel 2002 tutti i gruppi religiosi esclusi gli ortodossi, i cattolici, i luterani e i musulmani, sono stati banditi. Il ché significa che in Eritrea, dove vige un terribile regime dittatoriale, sono stati banditi i Testimoni di Geova e 36 fra denominazioni evangeliche e pentecostali, pari all’1% della popolazione (fonte).

Isayas Afwerki, il dittatore, è cristiano che perseguita altri cristiani.

Ultimo esempio. In Etiopia gli ortodossi operano quelle che il report chiama persecuzioni contro gli evangelici.

Altra cosa che va storta: il paese più persecutore di cristiani è la Corea del Nord. Ciò avviene perché la Corea del Nord è un paese comunista dove la religione in sé non è vista di buon occhio.

Stesso discorso vale per il Laos (n. 8 della lista), il Vietnam (n. 23), Cuba (n. 33) etc. etc.

Ultima considerazione. Questo report non fa differenze fra persecuzioni istituzionali e persecuzioni da parte di gruppi specifici verso gruppi specifici.

In altre parole, per chiudere, Open doors mette tutti i perseguitati per motivi religiosi in un secchio e poi toglie dal secchio i non-cristiani. Infine stila i suoi elenchi.

Un bel criterio. Vero?

Intanto c’è un gran fermento in campo ortodosso, specialmente al riguardo del futuro di Istanbul – cioè Costantinopoli – come centro della chiesa ortodossa (è in vista il primo sinodo panortodosso dell’era moderna e sembra che Erdogan concederà la cittadinanza turca ai patriarchi della diaspora).

Leggete qui e ragionate un po’ su Turchia in Europa, dialogo islamocristiano, dialogo intercristiano, annessi e connessi.

Altro che lista di open doors.

Lorenzo DeclichNumeri e favoleScomposte invettivecattolici,costantinopoli,cristiani,dialogo islamocristiano,europa,istanbul,luterani,musulmani,open doors,ortodossi,protestanti,testimoni di geova,turchia
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