Prendo qualche appunto, dopo aver letto i post di Sherif el-Sebaie sulle vicende italo-egiziane degli ultimi tempi (vedi qui e qui).

La questione dei lavoratori all’estero, in un paese d’emigrazione come l’Egitto, è centrale.

Il Ministro degli esteri e il Ministro (in questo caso la Ministra) del lavoro e dell’immigrazione egiziani ne sono coinvolti per forza di cose.

D’altronde chi emigra solitamente produce una ricchezza di cui il paese di provenienza è il primo beneficiario.

Ma è bene anche sapere dov’è che emigrano gli egiziani.

In questi ultimi tempi il mio reader ha drenato in ordine di tempo i seguenti titoli:

  1. 21 ottobre: Independent MP condemns plan to send female Egyptian cleaners to Kuwait
  2. 2 dicembre: Egypt issues resolution to stop dealing with 33 Gulf companies
  3. 10 dicembre: Egypt’s manpower in the Emirates
  4. 16 gennaio: We will not send women to work as housemaids in Kingdom: Egyptian minister

Si sarà capito che chi emigra dall’Egitto va molto spesso nei paesi ricchi della penisola araba.

E se leggete gli articoli capirete che ben più di qualche volta da quelle parti si incontrano seri problemi legati alle condizioni di lavoro.

Non come in Italia, dove va tutto bene.

Lorenzo DeclichScomposte invettiveaisha abd el-hadi,arabia saudita,egitto,emirati arabi uniti,lavoro,paesi arabi,paesi del golfo
Prendo qualche appunto, dopo aver letto i post di Sherif el-Sebaie sulle vicende italo-egiziane degli ultimi tempi (vedi qui e qui). La questione dei lavoratori all'estero, in un paese d'emigrazione come l'Egitto, è centrale. Il Ministro degli esteri e il Ministro (in questo caso la Ministra) del lavoro e dell'immigrazione egiziani...