Fini è di destra 2.0
C’è un’Asca per noi:
(ASCA) – Verona, 22 mar – ”L’Islam, tranne rare eccezioni, non e’ secolarizzato, e’ in una condizione precedente alla rivoluzione francese”. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, soffermandosi sul rapporto tra Stato laico e autorita’ religiosa, rapporto che per quanto riguarda il mondo musulmano ”e’ una questione complicata” che fa problema, perche’ ”l’Islam, chiamato a scegliere tra le due autorita’, in caso di conflitto, fa prevalere quella religiosa”. Per Fini, ”questo implica un problema non di integrazione ma di rispetto di alcune identita’. Con l’Islam il quesito del rapporto tra statualita’ e autorita’ religiosa te lo devi porre”.
Come scrivevo qui, Fini è di destra. Di una destra non eurabista, non controjihadista, ma un po’ razzista.
Non pensa che sia giusto chiudere le moschee, espellere i musulmani etc. etc.
Pensa però che l’islam sia – come dire? – in una fase precedente dello sviluppo umano.
E poi è anche un po’ ignorante sul tema, il ché a destra non guasta, anzi.
Non si rende conto di quanto, nella maggior parte dei paesi a maggioranza musulmana le istituzioni religiose siano asservite al potere statale, generalmente dispotico.
Riguardo al concetto di “secolarizzazione dell’islam” non so proprio come spiegarmi se non facendo una domanda e un esempio: il cattolicesimo è secolarizzato, o semplicemente “depotenziato”?
A me risulta che religione non si “secolarizza”. E’ una società che si secolarizza, nonostante la religione (correggetemi, però).
Il fatto è che alcuni uomini di destra, e qui forse sono razzista io, usano in maniera “progressista” categorie vecchie di decine di anni.
In questo caso Fini vede l’islam come un monolite, come si faceva un tempo.
Non fa differenza, ad esempio, fra l’Egitto e la Turchia, fra il Pakistan e il Bangladesh etc. etc.
Non guarda alla storia di questi luoghi e soprattutto non sa, o non gli interessa sapere, che ognuno di questi differenti luoghi ha un suo assetto istituzionale e costituzionale diverso (fra l’altro in molti casi derivato da una matrice coloniale).
Vabe’, avete capito.
https://in30secondi.altervista.org/2010/03/23/fini-e-di-destra-2-0/Le destre e l'islamasca,fini,islam,italia
Certamente l’Islam preferisce l’autorità religiosa a quella statale (come del resto ogni religione di mia conoscenza), ma i musulmani nella pratica non sembrano d’accordo, per esempio egiziani e algerini che si scannano tra musulmani fanno prevalere l’autorità calcistica su quella religiosa e anche statale. Evidentemente il calcio è in condizione precedente la rivoluzione francese.
Sono d’accordissimo sul fatto che non ha senso parlare di religioni secolarizzate, sono infatti le varie società che, come appunto sostenuto dall’autore del post le “depotenziano”, detto questo far presente che il mondo arabo-islamico, pur non essendo certo un monolite, è ancora ben poco secolarizzato (al contrario dell’Europa), non mi sembra un’osservazione nè di destra nè di sinistra, ma un semplice dato di fatto.
Fini è stato impreciso, al posto di religione islamica avrebbe dovuto parlare di mondo islamico (o meglio arabo-islamico), ma per il resto concordo con il succo del suo discorso e mi fa sorridere pensare che per questa ragione qualcuno potrebbe considerarmi di destra, se non addirittura razzista.
“Mondo islamico” significa una cosa. Con mondo “arabo-islamico” intendi i paesi arabi a maggioranza musulmana?
Comunque, che la religione sia più depotenziata in “europa” che nei paesi musulmani (tralasciamo il fatto che esistono paesi musulmani in Europa, come l’Albania), è anche vero, dipende però davvero molto dai singoli luoghi (in Turchia per esempio, e con tutto quanto io trovo di discutibile nella concezione turca della laicità, forse la religione è meno forte che in Italia, almeno per gli aspetti pubblici) e da situazioni molto varie.
Non credo comunque che la differenza sia nel complesso così enorme. Forse sarebbero più rilevanti le differenze all’interno dei singoli paesi, sia europei che musulmani, tra gruppi sociali e geografici (in particolare penserei al discorso città-campagna).