Non-moderati vs Comitato 1-1
In attesa che la notizia sia confermata da fonti interne, possiamo affermare che l’assemblea generale dell’Ucoii, l’Unione delle Comunità e Organizzazione Islamiche in Italia, ha nominato il suo nuovo gruppo dirigente.
Diversi quotidiani, di carta e non, sottolineano quella che viene percepita come una “svolta moderata”: il nuovo presidente Ezzeddin el-Zir, è un “moderato” ma, soprattutto, uno dei vicepresidenti è donna, una donna italiana (Patrizia Khadija Dal Monte).
L’articolo più dettagliato lo trovate qui, su Wall Street Italia. E’ curioso constatare che si tratti di un giornale economico. Sarà il crescente peso dell’islam nella finanza mondiale a determinare questa attenzione, oppure l’appartenenza all’Ucoii di un giornalista di Wall Street Italia? Non lo sapremo mai.
Divertente, soprattutto, è l’isterica reazione di Andrea Morigi alla notizia.
Sul suo twitter compare questa scritta:
Islam: per Gamal Bouchaib, presidente dei Musulmani Moderati, il nuovo direttivo dell’Ucoii non è formato da moderati (vedi)
Questa sì che è controinformazione.
Per chiudere: nel direttivo ricompare Hamza Piccardo, vecchia conoscenza dell’islam italiano, che commenta talvolta su questo blog (sebbene sia stato da questo blog talvolta pizzicato). Anche Patrizia Khadija compare nei commenti di “Tutto in 30 secondi”. Sarò anch’io, come loro, un non-moderato?
https://in30secondi.altervista.org/2010/03/23/non-moderati-vs-comitato-1-1/IslamercatoLe destre e l'islamScomposte invettivehamza piccardo,islam,italia,ucoii
Essere musulmani moderati oggi significa accettare supinamente ogni palpito della cultura italiana, possibilmente ringraziando e adorando per la luce che finalmente ci è giunta… politica interna ed estera comprese. Mi sembrano molto giuste queste parole di Tariq Ramadan: “E’ come se ci si aspettasse che i musulmani dimostrino la loro lealtà, esprimendo una fedeltà cieca ai governi dei loro paesi. Si è gradualmente stabilita una sorta di polizia informale delle coscienze dei musulmani che stabilisce chi è musulmano “moderato” e chi è “pericoloso”. Si parla di democrazia e di libertà di espressione ma, in nome di una sicurezza legittima del paese, si ritiene normale che alcuni abbiano meno diritto degli altri di esprimere le loro critiche…” così siamo messi, Patrizia Khadija
In questo caso, poi, l’operazione è ancora più “terra terra”.
C’è un’appropriazione quasi “scientifica” della dicitura “musulmani moderati” e un’applicazione metodica dell’idea di “estremismo” a tutti quelli che non fanno parte di una certa parrocchia, peraltro poco numerosa.
L’esempio più eclatante è la Sbai che dice di essere stata minacciata da un gruppo di estremisti su facebook e questi estremisti altro non sono che i suoi compaesani i quali stanno la maggior parte del tempo a fotografare pietanze marocchine e a dirsi quanto si vogliono bene.
Su questo blog ne abbiamo parlato (ovviamente).
Hai proprio ragione, anche perché parlare di grandi principi è in questo momento fuori luogo e fuori moda… fa scuola il leghista pensiero
La citazione di Ramadan fatta da Patrizia Khadija (“E’ come se ci si aspettasse che i musulmani dimostrino la loro lealtà, esprimendo una fedeltà cieca ai governi dei loro paesi”) mi fa riflettere.
Effettivamente si considerano “moderati” i cittadini musulmani di quei paesi in cui essi sono di fatto politicamente oppressi e tuttavia non hanno possibilità o voglia di protestare (vedi la questione della libertà di stampa in Egitto, ad esempio). Mentre se osano protestare non sono più “moderati”.
Ma in fondo, non è la stessa cosa che accade per i cittadini italiani (anche quelli non musulmani)? Se decidono di andare in piazza a protestare diventano subito “radicali-massimalisti-facinorosi-eccetera”.
D
Darm, dipende. Se vanno in piazza a manifestare PER il governo, sono “moderati”. :D