“Stop di due anni all’apertura di nuove moschee, revoca dell’autorizzazione ai centri culturali islamici che nascondono moschee abusive, modifica della legge regionale che consente ovunque la creazione di centri di culto non autorizzati e no assoluto al Burqa” (fonte).

No, non è il fratello scemo di Geert Wilders a dire queste cose, bensì il capolista del Popolo della Libertà in Emilia Romagna, Andrea Leoni.

Dal 2005 al 2010 sono state 28 le interrogazioni presentate su questi temi. Si va dell’apertura esclusiva della piscina Dogali alle donne islamiche, alla presenza di imam integralisti in moschea a Modena e in una conferenza pubblica a Mirandola, dalla condanna del Burqa alla denuncia di moschee abusive sorte a Pavullo, Soliera, Carpi, San Prospero, Castelfranco Emilia e Concordia.

“In questi anni – ha detto Leoni – siamo stati sentinelle e guardiani rispetto all’avanzata dell’Islam radicale portatore di principi e valori totalmente incompatibili con le nostre leggi, le nostre tradizioni e la nostra Costituzione”.

Un vero sceriffo. Yeah.

Ma veniamo al colpo di scena: chi c’era insieme ad Andrea Leoni?

Il grande rischio – ha affermato l’On. Sbai – è rappresentato dalluso strumentale della religione da parte degli integralisti per perseguire le proprie volontà politiche e la sottomissione della donna, la soppressione delle sue libertà civili e della sua dignità di essere umano. Un processo che in occidente avviene per mezzo e attraverso il multiculturalismo, che sopravvaluta le culture rispetto alla centralità e all’inviolabilità della persona. Io lo chiamo l’inganno. L’inganno come subdola maschera della religione per nascondere un disegno imperialista che di religioso non ha nulla, l’inganno come l’uso distorto della democrazia per lasciar proliferare indisturbato proprio ciò che la democrazia vuole distruggere. Inganno come relativismo culturale e giuridico che assolve i colpevoli e lascia indifese donne picchiate, violentate, ustionate, sfruttate. L’inganno è credere che queste atrocità siano solo una questione delle immigrate più sfortunate e che non possano coinvolgere tutta la società”

Ho vissuto 4 anni a Bologna.

Ho lavorato in città e in provincia.

E, per molto tempo, a 100 metri dall’area dove si dovrebbe costruire la moschea (lì si trova il centro culturale islamico, affiliato all’Ucoii).

A parte la presenza non ho notato niente altro.

Non c’è bisogno di essere fans di Lindo Ferretti per capire che il problema dell’Emilia Romagna NON è l’islam.

Lorenzo DeclichIslamercatoLe destre e l'islamburqa,emilia romagna,geert wilders,popolo della libertà,suad sbai
“Stop di due anni all’apertura di nuove moschee, revoca dell’autorizzazione ai centri culturali islamici che nascondono moschee abusive, modifica della legge regionale che consente ovunque la creazione di centri di culto non autorizzati e no assoluto al Burqa” (fonte). No, non è il fratello scemo di Geert Wilders a dire...