Gli scorsi 26 e 27 luglio si è svolto presso la Said Businness school di Oxford  il primo Oxford Global Islam Branding and marketing forum, dal titolo “The Growth of Global Islamic Business: Muslim Market Opportunities and Challenges”.

L’islamercato è una realtà tangibile: businness, branding, marketing.

Il programma del forum ci racconta che:

  1. Islam is one religion, but within the Islamic global population there are many markets that behave differently from both cultural and business perspectives, and Muslim and non-Muslim brand managers and
    marketers seek to understand these differences effectively to address their needs;
  2. l’iniziativa è diretta a “senior executives in the field of branding and marketing from global companies,
    media agencies, and government officials who have an interest in Islamic markets”;
  3. fra i relatori figurano diverse personalità politiche (ad es. alcuni britannici, il Primo Ministro della Malaysia, “The Honourable Dato’ Sri Mohd Najib bin Tun Abdul Razak”, l’ex Primo ministro pakistano Shaukat Aziz) e importanti referenti dell’islamercato globale (Muxlim, Ogilvy & Mather Worldwide, Tanjung Manis Food & Industrial Park Sdn Bhd).

Dai titoli degli interventi capiamo che lì non si è parlato di “islam” ma del brand “islam”, del Mondo B, dell’islamercato, una nicchia (gigantesca) di mercato. Una nicchia, questo è essenziale, prima di tutto immaginata per essere sviluppata e poi sfruttata, come qualsiasi altra nicchia:

  • Understanding Muslim Consumers…
  • The Halal City of the Future…
  • Building Islamic Brands for Niche Markets
  • Reaching out to the Muslim Community

Et cetera.

Questo è quello che passa.

E, per dirla con il titolo di uno degli interventi: ““Islamic Branding: The Next Big Thing?”

Ora ditemi cosa ne pensate. Io penso che tutto questo porti con se una carica altissima di conservazione.

E ho la sensazione che, anche in questo, la battaglia culturale sia già quasi persa.

Lo scontro di civiltà scompare dalla cronaca perché si trasforma, si edulcora, diventa mercato.

E così come ad esempio un Dennis Hopper di Easy Rider diventa prima un “modo di pensare” e poi un modo per vendere motociclette rumorose senz’anima, il profeta dell’islam, Muhammad, diventa prima un “tema d’ispirazione” e poi un feticcio da vendere in forma di salsicce di manzo o prosecco senz’alcol.

Le bombe nelle piazze diventano bombe alla crema.

Ognun per sé, individualismo, privatizzazione della vita.

In un mondo stupido, fatto di merci.

Qualcuno dirà, invece, che tutto questo è meglio di un kamikaze.

E io risponderò che il kamikaze non è che un fenotipo di questo gene, è parte di tutto questo, il suo inizio.

Sono old school, io.

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Vedi anche nella categoria Islamercato.

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Gli scorsi 26 e 27 luglio si è svolto presso la Said Businness school di Oxford  il primo Oxford Global Islam Branding and marketing forum, dal titolo 'The Growth of Global Islamic Business: Muslim Market Opportunities and Challenges'. L'islamercato è una realtà tangibile: businness, branding, marketing. Il programma del forum ci racconta...