Niqatroll
Ricevo da Terzogiro e giro, essendo pienamente d’accordo con lui, glossando qua e là, commentando alla fine e premettendo l’oggetto della discussione, ovvero questo video:
E niente, l’idea non è originalissima ma pare che qualcuno si faccia trollare* comunque.
Ovvio, nascondendosi dietro al più classico “vi fate giuoco di quelli perché non potete con gli altri”.
Eh no, non funziona. Loro si son fatte giuoco di tutti.
Ti hanno trollato se hai pensato fossero serie e l’hai pensato se dici che queste sono a favore di Tizio e contro Caio.
Anche se tu dici di essere Sempronio, perché sfottono tutta la discussione alla quale partecipi con tanto puro fervore.
L’hanno fatto perché potevano, perché fa rumore e perché – sorpresa – è divertente.
Specie quando ti prendono sul serio.
Il niqab ormai è pop e fa parte della nostra cultura, lo riconoscono tutti al volo e ha un significato con cui si può giocare.
Io dico che esiste un niqab europeo. Sta più nella testa di chi ne parla che sulla pelle delle musulmane, ma questo è funzionale ad avvolgersi in una discussione ritmata da risposte e obiezioni (classificabili in comode categorie).
Peccato che qualcuno ne resti ancora fuori.
Qua quel che dicono loro. O Signùr, c’era pure una musulmana in hot-pants!
* raccolga la provocazione di un troll.
Non posso che dar ragione a Terzogiro.
E’, in un altra forma, il discorso che vado facendo da mesi sul niqab e la maschera (vedi qui, qui e qui).
E in più coglie un punto cruciale, un non detto della discussione sul velo integrale: esiste un niqab europeo.
Certo, in Italia siamo ancora molto indietro, come sempre.
Ancora usiamo la parola burqa, e spesso la usiamo male (con l’orribile variante burqua).
Ancora non ci rendiamo conto che il burqa in Italia non c’è.
Che c’è qualche niqab e che le donne che lo portano lo fanno quasi tutte per scelta.
E, quando troviamo una donna in niqab che forse non lo fa per scelta, non ci preoccupiamo di chiederle se vuole toglierselo, non ci preoccupiamo di chiederle alcunché, nonostante la società civile si dimostri all’altezza di negoziare con suo marito una soluzione che vada bene a tutti.
Proponiamo una “legge anti-burqa” fotografata su quella francese ma elidiamo dalla legge francese la sua parte più importante: la punizione severa per chi obbliga una donna a indossare un velo integrale.
Proponiamo una cosa di destra, tagliando la parte più tollerabile della sua destrorsità.
Ma va bene lo stesso, prima o poi il niqab sarà pop anche qui.
https://in30secondi.altervista.org/2010/10/11/niqatroll/Doppio veloburqa,europa,hijab,islam,niqab,velo
Tra l’altro è interesssante che se il niqab scosciato lo disegna un iraniano, son tutti sicuri a leggerci una critica all’islam, nonostante in iran non mi pare sia proprio di casa il velo integrale. Se invece sono due francesi a farlo stanno evidentemente solidarizzando col Nemico.
Assolutamente d’accordo con tutto. Terzogiro, la tua osservazione in questo commento andrebbe “rinfacciata” quotidianamente ai progressisti nostrani …
Bel post.
Thanqs.
Presumo che poi se un maschio indossasse i niqapants potrebbe rappresentare un duro attacco contro i diritti dei trans. O a favore? Oppure un violenta accusa contro il buongusto. Oppure contro le niqabitches stesse. E se quell’uomo fosse Tariq Ramadan?
c’è chi gode a farsi trollare a quanto pare…
e ovviamente se ne sta facendo un problema che agli occhi della gente parrà cruciale, ontologico. invece nè in Italia ci sono niqab e burqa nè il problema può essere quello della sicurezza e dell’identificazione. probabilmente dopo le escorts e le case a montecarlo, adesso è l’ora di ritornare sull’Islam, “il Dramma delle donne musulmane”…ma che palle! non solo il niqab è europeo (e pop), ma l’Islam è una religione europea, questo dovremmo far capire ai nostri concittadini europei. e come religione europea ha il diritto di non potersi esprimere al di là dei limiti civici. quando in Italia il cattolicesimo farà lo stesso…
Recentemente ho visto anche il BURCA.
mi pare giusto, mica possono venire in Italia a rubare il posto alle nostre occlusive.
no, ma dai, Burca, è per dire Stagno: بركة
nemmeno… si scriverebbe burka
solo se non ignori la sottile differenza fra un umile “C” ed una più soffisticata e sbarazzina “K”. chi ha scritto Burca è in fonfo un pò francese e un pò idiota. un peu chauvin et bete… ma il tutto senza saperlo
:-))
È modenese e del PDL.
http://metilparaben.blogspot.com/2010/10/piccolo-capolavoro-di-ignoranza-e-di.html
Beh, mica male però il loop di berimbau.
Ma chi ti rivedo! Eh, immaginavo che avrebbero avuto qualcosa da dire…
(…) “Burca vacca, Burqinella,
Non ci si capisce un acca,
Con la kappa o con la qu,
Qui l’accorcian sempre più”.
“Sta’ tranquillo, Giallabone,
Ingannevole è visione;
La tua fida Burqinella
Mai vedrai con la gonnella.
Siamo in piena recessione
È pur sempre soluzione:
Le meschine per la fame
Han tagliato le sottane.
Dunque placa le tue brame
Ed ascolta mia opinione:
Non possiedono la stoffa
Delle vere musulmane” (…)
E con questo si chiudono le scommesse per il prossimo nobel per la letteratura.
Dite? Io puntavo più su Magdi Cristiano Allam…
Non c’è partita
Beh, non è detto, i venti fascisti che spirano nel grande Nord potrebbero piegare i giurati come rami di betulla…
Poi secondo me Kristian (mi permetto di suggerirgli l’aggiornamento alla moda iperborea) è un genio incompreso per rigore formale e nitidezza linguistica, chiarezza d’esposizione, profondità e originalità di contenuti, solidità scientifica: ciò nonostante riesce a risultare esilarante: da Nobel, dunque, che diamine!
Dario fo mi fa un bel baffo
Son Kristian e il premio arrraffo.