Persone LGBT di religione musulmana
Due imam dichiaratamente omosessuali hanno partecipato sabato a Parigi ad un’assemblea di militanti omo musulmani venuti da tutto il mondo ed in particolar modo dal Maghreb. Il loro messaggio: essere omosessuali e musulmani non è incompatibile. Che ne pensano i nostri teologi [la rivista è tunisina*], conosciuti per la loro interpretazione tollerante dei testi dell’Islam?
“E’ possibile essere un buon musulmano pur essendo omosessuale”, afferma l’imam Moulana Muhsin Hendricks, sudafricano, l’unico imam al mondo, insieme a Daayiee Abdullah di Washington, ad affermare pubblicamente la propria omosessualità.
Sabato erano entrambi a Parigi, sotto la severa protezione della polizia, per partecipare alla prima Conferenza internazionale delle associazioni omosessuali musulmane (Calem).
Riconciliare fede e sessualità
“Essere un buon musulmano significa essere in pace col proprio cuore e con la propria anima – spiega Daayiee Abdullah. Bisogna raggiungere il punto in cui i due poli della propria vita, la fede e la sessualità sono riconciliati. Il mio studio personale del Corano mi ha dimostrato che ciò e possibile”. Per i due religiosi non v’è nulla nel Corano che condanni l’omossualità e quelli che lo fanno in suo nome malinterpretano.
“La comunità musulmana non è necessariamente pronta ad accettare le differenze” e d’altro canto “l’Islam è spesso percepito male dalla comunità LGBT”.
Per “gettare dei ponti tra le comunità” e garantire “il diritto di essere gay e musulmani” l’imam Hendricks ha creato 13 anni fa in Africa del Sud The Inner Circle, l’unica associazione di rilievo internazionale di omosessuali musulmani.
La sua missione: “lottare contro l’interiorizzazione dell’omofobia che porta al suicidio certi musulmani omo e contro i matrimoni forzati e la pressione sociale che spinge alcuni omosessuali a condurre una doppia vita”.
Altre associazioni dello stesso tipo erano rappresentate all’incontro di Parigi, come Homos musulmans de France (HM2F), organizzatrice del meeting. Sapendo che in alcuni Paesi musulmani l’omosessualità e considerata un crimine passibile di sanzioni penali che posso giungere fino alla pena di morte, come in Iran, numerosi partecipanti hanno preferito mantenere l’anonimato, come nei loro Paesi d’origine.
E’ certo che “un giorno tutti i Paesi musulmani accetteranno gli omosessuali”, predice Moulana Muhsin Hendricks. Che rapidamente stempera il suo ottimismo: “Ma ci vorrà del tempo e non so se sarò ancora in vita per vederlo”.
Oubrou: un imam pro-homo
I nostri fratelli di “Rue 89” hanno intervistato un imam francese di origine magrebina, Tareq Oubrou, imam di Bordeaux, che si è distinto firmando nel marzo 2010 l’appello mondiale contro l’omofobia.
Per giustificare il suo gesto l’imam ha spiegato: “Non farò dell’autismo religioso, non farò finta che l’omosessualità non esista. L’appello era contro la violenza subita da chi non è parte della pratica sessuale maggioritaria. La nostra società ha bisogno di pace. Non voglio che la mia religione sia associata alla violenza, perché ciò avrà un impatto negativo sulla società ed io sono responsabile della mia comunità. Non voglio che i musulmani siano stigmatizzati come antisemiti od omofobi”.
L’omosessualità non è vietata dall’Islam? Risponde un teologo: “La sua pratica non è sostenuta dall’Islam ma i musulmani omosessuali sono dei musulmani a tutti gli effetti. Il fatto di stigmatizzarli, di far loro violenza e molestarli è contrario all’etica comune”.
I teologi che condannano l’omosessualità ed i giudici che pronunciano pene di morte contro gli omo danno “una lettura dell’Islam che si basa su hadith non autentici”, spiega Oubrou. L’hadith che recita: “Quando due uomini giacciono insieme il trono di Dio viene scosso” sarebbe secondo lui “apocrifo, inventato”.
“Nessun testo univoco, autentico, fa menzione di alcuna sanzione contro gli omosessuali”, spiega l’imam di Bordeaux. Certo, ammette, “eticamente parlando il Corano non ammette l’omosessualità”, “ma il passaggio da questa condanna morale ad una condanna giuridica non esiste”, afferma Oubrou.
Che ne pensano i nostri teologi, conosciuti per la loro interpretazione tollerante dei testi dell’Islam? Saremmo curiosi di sentire il loro parere su questa questione.
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L’articolo originale apparso su Kapitalis e tradotto dal francese.
Articoli simili sono reperibili su Tetu, Respect Mag e Rue 89
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* Tradotto da Giorgioguido Messina su Canale di Sicilia.
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1000 di questi post. Sarei curioso di vedere come articolano tutto il discorso, fonti islamiche alla mano intendo.
Bell’articolo davvero
Bel post, l’ho commentato anche da Guido, penso che queste posizioni siano importanti per aprire la via alla accettazione degli omosessuali… Sarei curiosa di sapere la reazione di Giovanni a questa notizia, lui capita mai qui?
Ah, io sono Camilla, registrata su WordPress.
;)
Penso che Giovanni capiti qui ma che preferisca non intervenire…
Se è il Giovanni che penso io :-)
Eh, sono una tonta, non mi ero accorta che lo avevi scritto tu!
esiste anche l’associazione al-fatiha . secondo ghazala anwar, membro fondatore, maschile e femminile sono categorie troppo limitate per esprimere la varietà degli esseri umani. nel 2007 è stata allontanata dall’università islamica di lahore per aver affermato: “odio o denigrazione di coloro che dio ha reso differenti per genere, orientamento sessuale o credo e pratiche religiose deriva dal porre altri da dio al centro del proprio cuore e del proprio culto. la comunità musulmana deve riconoscere che l’omofobia e non l’omosessualità è il peccato.
Concordo con Melone: incuriosirebbe vedere l’articolazione del discorso, fonti islamiche (non poche, a partire da Corano e commentari) alla mano. Incuriosirebbe anche vedere su quale autorità si basano le opinioni: lo “studio personale del Corano” dell’ imam Daayiee Abdullah (imam de che, e de chi?) un qualche brivido lo dà (con la metodologia dello “studio personale” c’è chi evince che si possono sterminare ebrei, cristiani e “non allineati” facendo esplodere le moschee di chi non la pensa come te, inclusi donne e bambini); per dichiarare un hadith inventato, o debole, o appartenente a qualsiasi categoria specifica di studi specialistici ce ne vorrebbero parecchi . Curiosamente il metodo (“studio personale”; abrogazione o ridefinizione di ahadith) vede d’accordo wahabi & c — fino alle frange più estreme –, e “liberals” come gli imam di cui sopra; in sintonia anche con molti orientalisti, per i quali sembrerebbe che quattordici secoli di raccolta e vaglio di ahadith, esegesi ed elaborazione giuridica siano stati prevalentemente dedicati, per fini oscuri, alla produzione di manipolazioni, falsi e apocrifi, o, nella migliore delle ipotesi, di clamorosi quanto ingenui strafalcioni, che solo ora si chiariscono grazie alle intuizioni degli Hendricks o, all’opposto, degli al-Albani di turno.
da
http://www.eyrolles.com/Accueil/Livre/9782708134249/
Omosessualità (ata al-rajul, ata al-dhakar)
7:81; 26:165; 27:55; 29:29.
Storia di Lot: 7:80-84; 11:74-83; 11:89; 15:57-77; 21:74; 26:160-174; 27:54-58; 29:28-35; 37:133-138; 54:33-39.
Lesbiche (fahishah): se si dispone di quattro testimoni, relegarle nelle case fino alla morte: 4:15.
Omosessuali (fahishah): infierire su di loro. Se si ripentono e si riformano, lasciarli in pace: 4:16.
su 4:25 e 4:16 non sarei così d’accordo. Sul “liwat” si parla di sodomia, non di omosessualità. Per il resto fate vobis
Appunto. Si vede che l’imam Hendricks nel suo studio personale del Corano non se n’è accorto…
il corano lo hanno letto in tanti e in tante maniere diverse. bisognerebbe davvero capire meglio cosa dicono queste persone. con questi pochi dati però possiamo solo dire che esistono dei musulmani omosessuali organizzati…
un articolo interessante è quello di abdennur prado “la homosexualidad en el islam”, in El islam anterior al Islam, oozepab, barcelona 2007; ultimamente sono uscite diverse cose sull’argomento, spesso scritte da musulmani (ma non so come mettere i link nelle risposte lorenzo)
facile, metti l’indirizzo e poi l’aggiusto io :-))
altrimenti segui le istruzioni che sono in alto o in basso nella pagina dei commenti (ma anche no….)