In “Il virus di Carnevale” e in una serie di post successivi ad esso mi interrogavo sul particolare “divieto di divieto” che scaturisse da una legge “anti-burqa” la cui validità venisse sospesa durante il periodo di Carnevale.

Sia in Francia (legge già passata) che in Belgio (legge non ancora passata), infatti, è prevista questa sospensione la quale porta concettualmente al paradosso per cui i giorni di Carnevale sarebbero gli unici dell’anno in cui donne in niqab potrebbero uscire di casa senza il rischio di incorrere in sanzioni.

Una sorta di niqab pride associato al Carnevale, insomma.

Oggi, grazie al prezioso newsletter dell’OLIR, vengo a sapere che il comune di Modugno (prov. Bari) ha vietato con un’ordinanza l’uso di maschere di qualsiasi tipo durante Halloween perché la cosa – associata all’uso di bevande alcooliche – genera grossi problemi per la sicurezza: bande di ragazzini mascherati da morti generano panico e disordine.

E’ l’esempio che aspettavo: sembra proprio che in questa nostra civiltà le maschere non siano più “sostenibili”.

L’uso di un qualsiasi formale mascheramento dell’identità comporta troppi rischi – evidentemente – per l’intera comunità.

Le uniche maschere valide sono quelle che nessuno mai oserebbe chiamare in quel modo.

Il tutto, ovviamente, ad occhi ben chiusi.

 

Lorenzo DeclichDoppio veloburqa,halloween,hijab,maschere,niqab,velo
In 'Il virus di Carnevale' e in una serie di post successivi ad esso mi interrogavo sul particolare 'divieto di divieto' che scaturisse da una legge 'anti-burqa' la cui validità venisse sospesa durante il periodo di Carnevale. Sia in Francia (legge già passata) che in Belgio (legge non ancora passata),...