Robert Baer non è di certo un pericoloso filo-iraniano. E’ stato un operativo della CIA e ha svolto diverse missioni in Medio Oriente dagli anni ’70 fino alla fine dei ’90.

Per Robert, l’Iran è un paese nemico, e basta. Ed è proprio per questo che nel suo Iranyana (Piemme, 2010) critica pesantemente l’attitudine delle diverse amministrazioni americane nei confronti di quel paese.

In esordio al capitolo 4, intitolato “Dal terrorismo alla guerriglia: come l’Iran ha imparato a vincere”, scrive:

George Orwell avrebbe sorriso di come gli Stati Uniti dipingono l’§Iran, facendolo sembrare una farsa. Il nero è bianco, due più due fa ventidue. Avrebbe sorriso del modo in cui il nostro governo fa dichiarazioni lapidarie e di come noi lo accettiamo semplicisticamente, in modo acritico e passivo.

Quasi tutto ciò che è stato detto all’americano medio a proposito dell’Iran è falso. L’Iran non sta combattendo una crociata. Non vuole convertirci all’islam. L’Iran è profondamente convinto di aver combattuto, negli ultimi trent’anni, una guerra aperta contro l’occupazione.

L’Iran non è uno stato totalitario retto da “fascisti islamici” che si credono coinvolti in una sorta di guerra utopistica contro l’Occidente e contro la civiltà occidentale. Il presidente Ahmadinejad non ha nessuna intenzione di dare il via alla terza guerra mondiale: è un fantoccio che non ha la capacità di portare l’Iran in guerra più di quanto il senatore Joseph McCarty fosse in grado di portare l’America in guerra contro il comunismo. I veri leader dell’Iran sono razionali, pragmatici e calcolatori.

 

Lorenzo DeclichIn 30 secondiahmadi nejad,iran,islam,robert baer,stati uniti
Robert Baer non è di certo un pericoloso filo-iraniano. E' stato un operativo della CIA e ha svolto diverse missioni in Medio Oriente dagli anni '70 fino alla fine dei '90. Per Robert, l'Iran è un paese nemico, e basta. Ed è proprio per questo che nel suo Iranyana (Piemme,...