Visto che l’ha detto il New York Times, ora è possibile discuterne: i più importanti finanziamenti al terrorismo alqaidista provengono dall’Arabia Saudita.

Dire qui che “l’avevo già detto” è del tutto inutile. E anche un vero e proprio “chissenefrega”.

Quindi passo a segnalare che già in maggio era passata una notizia chiave in questo senso che tuttavia non ricevette alcuna eco nel mondo dei media: la shura saudita, cioè quell’organismo elettivo che stento a definire “parlamento” poiché serve il Re ed è nelle mani del Re, aveva sostenuto l’emanazione di una fatwa contro i finanziatori dei terroristi.

Leggiamo la notizia bene facendo qualche pensiero:

  1. nei messaggi di Osama bin Laden l'”impegno” dei “buoni musulmani” per la causa è riconosciuto anche a coloro che, non potendosi prestare alla causa di persona nel jihad contro sionisti e crociati perché vecchi o malandati, la sostengono finanziariamente;
  2. l’effetto che può avere una fatwa è molto limitato, specie in Arabia Saudita dove a comandare sono i soldi. Emanare una fatwa del genere significa segnalare al mondo che c’è un problema e che questo problema non è in via di soluzione;
  3. ci voleva un leak per iniziare a parlare di tutto questo essendo che l’America e l’Europa sono così compromessi con l’Arabia Saudita da non poter in alcun modo operare sull’Arabia Saudita per cambiare la situazione interna (e anche su questo in questo blog troverete moltissimo).

Detto tutto ciò c’è il solito rischio misunderstanding/malfede.

I dispacci di cui parla il NYT riguardano singoli individui e non uno Stato nel suo complesso.

Laddove, bisogna dire anche questo, lo Stato Saudita è una vera e propria farsa dietro cui si celano un gruppo di schiavisti pieni di soldi che fanno più o meno quello che vogliono e vivono nel terrore di essere aggrediti dall’Iran.

Ecco, io non farei grande differenza fra schiavisti finanziatori di al-Qaida e schiavisti non-finanziatori di al-Qaida, così come non farei grosse distinzioni fra tipi di boia (il boia buono, il boia cattivo): il problema è da risolvere alla radice, se parliamo di schiavisti.

E la radice è profonda (vedi qui e qui)

Finché non si capirà questo semplice concetto le cose laggiù non cambieranno granché.

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p.s. Netanyahu dice che “Israele esce bene” dalla vicenda di Wikileaks. Ne riparleremo se e quando uscirano cablogrammi sulle relazioni Arabia Saudita-Israele.

Lorenzo DeclichCablegate on airal-qaida,arabia saudita,israele,new york times,wikileaks
Visto che l'ha detto il New York Times, ora è possibile discuterne: i più importanti finanziamenti al terrorismo alqaidista provengono dall'Arabia Saudita. Dire qui che 'l'avevo già detto' è del tutto inutile. E anche un vero e proprio 'chissenefrega'. Quindi passo a segnalare che già in maggio era passata una notizia...