Nasce il "burkea", cioè il burka di IKEA
Nella discussione di questi giorni sulla nuova moschea a Torino si può inserire anche l’annosa questione del velo islamico.
Tanto per mettere un po’ di carne al fuoco, come si suol dire, non si può non aver notato che alcuni super-ipermercati stanno facendo assunzioni di donne musulmane come cassiere e commesse nei vari stand in tutta Italia ed anche all’estero. Donne islamiche che vestono il velo, burka piuttosto che hijab. Questo sta succedendo, ad esempio, da noi in alcuni punti della Coop ma anche di altre catene della Grande Distribuzione.
Ma come far conciliare a queste donne islamiche il velo che, per tradizione e prescrizione religiosa, esse debbono obbligatoriamente portare?
Ecco dunque che, dopo il “burkini” ovvero il costume da bagno adatto anche per le donne islamiche con velo per così dire “incorporato”, nascere un altro elemento che potremmo definire di “marketing identitario”: lo potremmo chiamare in questo caso il “burkea”, cioè il burka di IKEA.
La prima filiale IKEA al mondo che ha deciso di lanciare questo velo con marchio è stata quella di Edmonton vicino a Londra: hanno contattato una ditta, la TheHijabShop.com a cui hanno affidato l’incarico di progettare e produrre appunto quello che possiamo chiamare il “burkea”, cioè il burka targato IKEA.
Detto, fatto! Il sito di vendita di veli online è riuscito a sfornare un “due pezzi”, con i colori dell’azienda (blu e giallo) e il logo dell’azienda. I due pezzi coprono la testa, il collo e le spalle, è dove è sistemata la piccola scritta IKEA.
«Lodiamo IKEA per essere venuta incontro alle necessità culturali e religiose delle proprie impiegate» ha dichiarato lo sceicco Ibrahim Mogra, a capo della commissione affari della comunità e della moschea per il Consiglio dei Musulmani di Gran Bretagna.
Davide Pelanda
https://in30secondi.altervista.org/2011/01/10/nasce-il-burkea-cioe-il-burka-di-ikea/Doppio veloIslamercatoburqa,hijab,ikea,islam,mercato,velo
(…) “Nel tempio delle aringhe con l’aneto
Al fin soggiaciono al divin decreto;
Velate fra le salse di mirtilli
Si celan pie sorelle ai guardi arzilli.
O Burqinella, non esiterei:
T’assuman falegnami iperborei!”
“O Giallabone, sai ch’io non disdegno
Scandinava mobilia in chiaro legno,
Eppur – se mi consenti, o mio diletto –
Dei facitor di Tromso io sospetto
Che un tal rispetto al femminil ritegno
Di scaltra strategia sia solo segno” (…)
:-) sogno una “30secondi fest” in cui declamiamo tutto questo in allegria
Quando danno il certificato halal alle polpette in salsa di mirtillo ci si trova tutti là a far baldoria!
Mi sembra di capire che in lingua corrente ormai burka-con-la-kappa sia diventato sinonimo di “velo islamico”. Mai che arrivi il lessico politicamente corretto, o anche semplicemente corretto e basta, le rarissime volte che serve.
Si è completato il ciclo di assunzione, attraverso ruminazione e lenta digestione, di una parola all’interno del panorama semantico dell’italiano medio.
Burka o burqa, in italiano, è un neologismo: indica qualcosa che prima non esisteva.
Nemmeno in Afghanistan :P
البرقع (al-burqu’) nei trattati di falconeria arabomedievali indicava – e credo indichi tuttora- il cappuccio con il quale si copriva il volto dei falchi per mantenerli calmi durante gli spostamenti. Tecnica dell’incappucciamento del falco usata anche da Federico II che nel suo trattato “de arte venatoria cum avibus” la annovera tra le innovazioni apportate all’arte dai maestri arabi.
Temo che nessun giornalista italiano riprenderà questo tuo commento :-( Però proviamoci: facciamo un post su questo?
già già, come lo chiamava Federico? Avremmo trovato finalmente il termine italiano per burca!
D
Purtroppo non ho più sottomano il “de arte venatoria cum avibus” e non mi ricordo come era in latino, nella traduzione italiana era “cappuccio”
http://www.alnahaam.com/sports/saqer/tools/2.htm “Il burqu3 dei falchi”
Collaboro volentieri a post su falconerie.
Comunque sto burkea mi sa di prossima apertura ikea a Riyad o Jedda se percaso ancora lì non sono arrivati. Odio ikea, è un posto orrbile ogni volta che ci vado non riesco a comprare quello per cui ero venuto ma torno a casa pieno di stronzate inutili.
> Comunque sto burkea mi sa di prossima apertura ikea a Riyad o Jedda
anche a me mi puzza
> Odio ikea, è un posto orrbile ogni volta che ci vado non riesco a comprare
quello per cui ero venuto ma torno a casa pieno di stronzate inutili.
hai la mia solidarietà piena e completa :-)