Libia: cosa succede (militarmente parlando)
30 secondi di bollettino militare:
A) Ad Ajdabiya non c’è stata una resa di massa, l’unico dato che emerge nel fronte lealista è che, ad est, sono relativamente a corto di uomini, anche di mercenari. Una resa di massa da parte dei reparti lealisti sarebbe stato, lo ricordavo, un segnale importantissimo.
B) Dove sono i sergenti istruttori quando servono? Ormai sembra sempre più chiaro che i ribelli non stanno costituendo un esercito regolare. Un giornalista li ha definiti “manifestanti in armi”, per quanto mi sembri una definizione parziale (alcuni reparti militari “veri” li dovrebbero avere, mentre forse altri sono in addestramento sui monti verdi) descrive una realtà inquietante, sintomatica di una profonda disorganizzazione.
C) Apparentemente la strategia dei ribelli è quella di continuare a conquistare le città seguendo le vie di comunicazione costiere senza tentare alcun tipo di aggiramento strategico. Spero di sbagliarmi (le informazioni in questo campo sono, ovviamente, insufficenti e coperte dal più completo segreto militare) perché nella guerra nel deserto si vince con gli aggiramenti.
D) A Missràta (accolta la mozione d’ordine, sono un vecchio 80lsc3vic0) [for Dummies: Misurata]] si continua a combattere, con un aumento di concentrazione di artiglieria e truppe lealiste che francamente lascia sgomenti pensando alla (teorica) super potenza dell’aviazione occidentale.
E) Guardate la mappa delle città in mano ai ribelli il 24 febbraio (in “Libia: Gheddafi e la polpetta avvelenata”, su questo blog) fatto? considerate che quella mappa era prudenziale e non esprimeva tutti i successi in Tripolitania dei ribelli. Confrontatela con quella di oggi. Fatto? Chi sta vincendo? Perché sulla stampa italiana sembra quasi che la guerra sia già stata vinta solo perché i ribelli sono di nuovo a metà del golfo della Sirte… Insomma il capo di stato maggiore russo ha usato molta retorica nel negare ogni successo alla coalizione, ma ha anche colto alcuni punti.
F) La marina lealista non ha subito gravi perdite. Perché? Eppure per le forze NATO sarebbe relativamente semplice. Basta sapere cosa si vuole fare, cosa che non è chiara forse per nessuno. Intanto a Gheddafi resta un arma per isolare Missràta (il cui porto, per altro, è molto lontano dal centro e isolabile in molti modi).
G) L’idea di guerra parallela tra la coalizione e i rivoltosi continua, il regno unito ufficialmente si oppone all’ipotesi di rifornirli d’armi e munizioni (Francia ed Egitto dovrebbero essere meno schizzinosi). In tutte le ipotesi che si fanno in questi giorni non viene presa in considerazione quella di riconoscerli universalmente come unico governo legittimo della Libia. Non esistono nemmeno voci di un loro coinvolgimento nell’elaborazione della strategia NATO sulla Libia (ma sicuramente questo fatto non arriverebbe facilmente alla stampa).
https://in30secondi.altervista.org/2011/03/27/libia-cosa-succede-militarmente-parlando/In fiammeguerra,libia,nato
e aggiungerei H) sentendo la Clinton di questi giorni ,mi sembra che oltre atlantico stiano lavorando sopratutto per fare defezionare pezzi di regime e fedelissimi di Gheddafi; persone che evidentemente sono considerate più affidabili (politicamente) dei ribelli attuali, e la cui defezione si porterebbe dietro pezzi di potere fondamentali per il rais.
Piccola nota:
Tra i molti equipaggiamenti visti in questi giorni in TV e su you tube, come carcasse sulla fu via Balbia, spiccavano (accanto agli onnipresenti T-55, a qualche T-72 aggiornato di recente, e ad alcuni SA 9, BMP 1 ecc. ) i Palmaria, un cannone semovente prodotto dalla OTO Melara per l’esportazione tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80.
Ne vendemmo 210 alla Libia nel 1982-1983, ma credevo che ben pochi fossero ancora operativi.
Invece rieccoli, memento dei rapporti Libico-Italiani ed anzi memento del fatto che questi proseguivano all’inizio degli anni ’80, quando invece la Francia (anche allora) bombardava la Libia.
Stupefacente, se io vedo in TV carcasse sulla fu via Balbia, a me paiono, appunto, solo carcasse :) Un applauso e un grazie, alla faccia del mio radicale antimilitarismo sto leggendo con grande interesse le analisi del nostro storico militare.
(Commento poco, Lorenzo, ma da due mesi ho piantato stabilmente le tende su 30secondi, lo sai) :)
:-) cara
@Equipaje
Io invece sono convinto che distinguere le carcasse (che per fortuna spesso non sono troppo distrutte) sia un segno delle mie sociopatie.
Però sono contento di esserti utile
Oh! complimenti e grazie per il post!