Questa guerra assomiglia sempre più a una piece teatrale che si ripete inesorabilmente e quotidianamente. Cambia solo il paesaggio: da Brega a Ben Jawad, da Ben Jawad a Brega, invariabilmente. E ogni volta che cambia c’è qualche danno in più.

Lo Stato provvisorio, ormai, si dedica solo alle troupe di giornalisti che, non sapendo bene cosa fare durante il giorno, cercano di stare insieme, di conferenza stampa in conferenza stampa. Tutto sembra normale. Vorremmo che tutto sia come prima, eppure è tutto diverso.

[…]

Lo Stato reale della nuova Libia non è e non è mai stato il Comitato Nazionale di Transizione. Sembra che la sua unica attività extra-mediatica sia stata quella di recuperare i soldi del petrolio allo scopo di riempire chissà quale cassa. E’ di certo un pretesto per un’apparato di stampa che costruisce alla rinfusa il pathos, le immagini, il discorso e il ritmo di questo spettacolo dell’etica rivoluzionaria in Libia.

La cosa più simile a uno Stato che abbiamo qui è da situare negli uffici di al-Jazeera. Se vuoi avere notizie sulla guerra o sapere di una manifestazione devi accendere la televisione.

Versione integrale in francese qui, su “En route !“.

[e grazie ai Loop x il link] Lorenzo DeclichIn fiammeal-jazeera,bengasi,guerra,libia
Questa guerra assomiglia sempre più a una piece teatrale che si ripete inesorabilmente e quotidianamente. Cambia solo il paesaggio: da Brega a Ben Jawad, da Ben Jawad a Brega, invariabilmente. E ogni volta che cambia c'è qualche danno in più. Lo Stato provvisorio, ormai, si dedica solo alle troupe di...