Allora, parliamoci chiaro.

Io cito spesso DEBKAfile,  un sito di spie israeliane.

Fanno soprattutto letteratura, non giornalismo, fanno spy literature nella quale inseriscono elementi di verità e non.

Tirano l’acqua al loro mulino, va bene?

E se c’è una cosa su cui davvero delirano è la Palestina.

Se c’è una fonte da non considerare affidabile – o comunque da leggere con attenzione – in quel contesto è proprio DEBKAfile.

E invece sembra che ci sia stata una specie di epidemia di amanti di DEBKAfile, specialmente in Italia.

Stavolta è facile capire chi ne sia stato contagiato perché gli articoli di DEBKAfile sulla vicenda di Vittorio Arrigoni contengono un refuso abbastanza evidente e ripetuto, tanto da farmi pensare che sia stato fatto apposta: al-tahwir al-jihad invece di al-tawhid wa al-jihad (trattasi di uno dei nomi di uno dei gruppi salafiti estremisti della Striscia).

Bene, fate ‘st’esercizio:

  1. su google digitate fra virgolette al-tahwir al-jihad;
  2. fatevi un giro fra i link che escono fuori dalla ricerca e determinate chi ha citato la fonte e chi no.

Per la cronaca questi qua nel video chiedevano la liberazione del leader dei Jahafil al-Tawhid wa al-Jihad, Hisham al-Su`aydani (o Sa`idani), un giordano detto anche al-Walid al-Maqdisi, messo in prigione da Hamas lo scorso marzo e del quale sono in grado di darvi la foto:

Nel sito da cui l’ho presa si dice che questo qui è uno che ha preso un sacco di soldi dai Giordani per fare attacchi contro Hamas a Gaza.

Ma andiamo avanti.

Non mi risulta che si autoproclamino “Brigata Mohammed bin Moslama” bensì che citino Muhammad Ibn Maslama (591-666), un compagno del Profeta che andò, secondo la sira, a punire un tale di una tribù che aveva fatto una poesia offensiva nei confronti del Profeta.

Una citazione che, se ci pensate, giustifica il fatto di ammazzare e non rapire qualcuno.

Ma comunque.

A quanto so nessuna “brigata” di qaidisti o jihadisti etc. etc. prende il nome da personaggi coevi di Maometto, da quelli che l’islam chiama aṣḥāb, o compagni del profeta.

Ma potrei sbagliarmi, fattostà che c’è un po’ di confusione nell’identificare questo gruppo salafita e jihadista che avrebbe contatti con al-Qaida.

C’è chi lo associa al Jaysh al-islam, chi no.

Il Jaysh al-islam, esercito dell’islam, emerge in 3 casi:

  1. cattura di Gilad Shalit nel 2006, il soldato isaeliano che è tuttora prigioniero di Hamas;
  2. rapimento del giornalista Alan Johnston sempre nel 2006;
  3. la bomba a inizio 2011 contro la chiesa copta di Alessandria che fece 23 morti.

Nel 1° caso la cattura avviene, sembra, a nome di un buon numero di sigle palestinesi (motivo per cui oggi molti filo-israeliani dicono che “i palestinesi ammazzano i loro amici” riferendosi al link che in quel contesto si costituì fra quelle sigle, un argomento al limite del demenziale).

Curioso, però, che oggi la vulgata voglia che a rapire Gilad sia stato solo Hamas.

Nel 2° caso il giornalista fu rilasciato dopo che Hamas aveva posto in arresto diversi membri dell’Esercito.

Nel 3° caso l’Esercito negò il proprio coinvolgimento (sulla bomba di Alessandria ci sono forti sospetti che siano coinvolti i servizi egiziani, vedi qui).

Lasciatemi notare quanto sia strana la sequenza di atti malevoli perpetrati da questi qua.

2 cose nel 2006 e una nel 2011 (fra l’altro smentita).

Andiamo all’attività dei Jahafil al-Tawhid wa al-Jihad:

  1. attentati alla città turistica del Sinai (Egitto) di Dahab nel 2006;
  2. una fatwa del summenzionato Hisham al-Su`aydani datata 5 febbraio 2011 in cui si dice che cristiani ed ebrei sono obiettivi del jihad (seguendo in questo al-Qaida iraqena che intimava di uccidere i cristiani prima del suddetto attentato di Alessandria)
  3. attacchi su Nahal Oz con razzi lo scorso 10 aprile.

Nel 1° caso si è appurato che a fare l’attentato furono i beduini del Sinai.

Lasciatemi notare anche qui quanto sia strana la sequenza di atti malevoli perpetrati da questi qua.

Lasciatemi fare un po’ di entrambistica:

  1. Entrambe le organizzazioni “nascono” nel 2006 ma nel 2006 fanno praticamente nulla.
  2. Entrambe sono accusate di grandi attentati che loro smentiscono di aver fatto e che ulteriori ispezioni confermerebbero non essere opera loro.
  3. Entrambe ringalluzziscono improvvisamente nel 2011.

E ora pensate al fatto che Vittorio Arrigoni è stato ammazzato prima della scadenza dell’ultimatum.

Anzi, devo essere franco (e un po’ brutale) fino in fondo: a me sembra che fosse già morto quando hanno girato il video.

Anche qui, come purtroppo in tanti altri casi, l’unica cosa che davvero sappiamo è che c’è in atto un depistaggio.

E, sia chiaro, non abbiamo sufficienti elementi per determinare chi ne sia l’autore, o anche vi siano all’opera diversi tentativi di narrare la vicenda nella maniera A o B o C.

I presunti autori del video, intanto, smentiscono di essere coinvolti  nella vicenda.

E gli alqaidisti “puri” dicono che chi ha ammazzato Arrigoni è un criminale.

Voglio dire. Ma di che cosa stiamo parlando?

E’ offensivo vedere sui giornali quanto poco spazio si dia all’individuazione delle responsabilità della morte di Vittorio Arrigoni.

C’è chi fa “schede” per spiegare “chi sono i salafiti” etc. etc., dando per scontato – dunque – che siano coinvolti solo loro in questa vicenda.

Cosa che non è, dico davvero.

 

Lorenzo DeclichIn 30 secondial-walid al-maqdisi,debkafile,gaza,hamas,hisham al-su`aydani,Jahafil al-Tawhid wa al-Jihad,jaysh al-islam,vittorio arrigoni
Allora, parliamoci chiaro. Io cito spesso DEBKAfile,  un sito di spie israeliane. Fanno soprattutto letteratura, non giornalismo, fanno spy literature nella quale inseriscono elementi di verità e non. Tirano l'acqua al loro mulino, va bene? E se c'è una cosa su cui davvero delirano è la Palestina. Se c'è una fonte da non considerare...