Sanzioni in Siria: colpite anche Qods Forces!
L’Arma dei Pasdaran ha sviluppato da un paio di decenni delle forze speciali per azioni estere, chiamate Qods (Niru-ye Qods).
Che l’Iran fosse coinvolto nell’affare siriano sin dall’inizio, e da prima, non è una novità. Il legame fra i due paesi, è storico, e storicamente testato. Se ci dovessimo chiedere se anche il destino dei due paesi è legato, la risposta più ovvia, sarebbe che in parte si. La Siria si fa forte dell’alleanza iraniana, attraverso finanziamenti e armi. L’Iran ha un appoggio logistico in una zona di ideologico interesse, come fulcro di pressione sui contendenti. In verità, a godere dell’alleanza è soprattutto l’Iran, dal momento che la Siria come paese subisce molte pressioni sia dall’esterno (paesi arabi del Golfo) e dai paesi occidentali. Ne traggono vantaggio i governanti che se seguissero il percorso delle riforme, sarebbero certamente sconfitti. Anche solo per semplici dati etnico-religiosi.
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Tornando a noi, la notizia delle sanzioni contro le Qods Force (QF) è riportata da Foreign Affairs Committee of the National Resistence Council of Iran, qui.
In verità il sito non indica nulla di preciso, ovvero cosa è stato deciso nelle suddette sanzioni. Probabilmente si tratterà di restrizioni sul movimento di alcuni ufficiali delle QF.
In ogni caso, le QF sono piuttosto abituate alle difficoltà delle sanzioni…e non sarebbe la prima volta.
“In ogni caso, le QF sono piuttosto abituate alle difficoltà delle sanzioni…e non sarebbe la prima volta.”
Tutto il sistema militare iraniano è abituato alle sanzioni, basti pensare che sono riusciti a combattere la loro, sanguinosissima, guerra contro l’Iraq usando munizionamento NATO contrabbandato da mezzo mondo, USA (e israele) inclusi, pagandolo, rubandolo, ottenendolo con la copertura dei servizi USA (scandalo IRAN-Contras) oppure sotto il naso di FBI e altri servizi occidentali.
Per non parlare dell’abilità estrema, ormai tradizionale, di questi settori nello sfruttare ogni piega oscura del sistema bancario mondiale, ogni paradiso fiscale, ogni angolino buio dove la polizia non va a guardare.
Idem dicasi per la capacità dei servizi iraniani di muoversi a livello globale, capacità acquisita in anni ed anni di esperienza.
Anche per questo il sistema militare iraniano è l’unico della regione che può sopravvivere senza problemi ad un embargo totale ONU, e, contemporaneamente, dispone di una mezza dozzina di fornitori militari differenti (dal Brasile alla Cina), di cui può fare a meno, ma che conserva credo sopratutto per poter fare retro ingenieria.
Esattamente, a livello militare diversificare è stato il motto. Tuttavia a livello “civile”, le sanzioni cominciano a pesare, soprattutto per la media borghesia che difficilemente riesce a girare il bando delle banche iraniane dai mercati internazionali. ci riescono con facilità i grandi commercianti vicini al governo…
E, immagino, i settori “capitalistici” dei pasdaran e dell’esercito, ovvero le aziende controllate dalle milizie di regime, che poi sono il vero “problema” poiché controllano una fetta importante di economia, e dunque di società, ed hanno tutto da perdere in caso di rivoluzione.