Sembravano scaramucce, cose da poco, polemiche quasi all’italiana, quelle fra il presidente iraniano Ahmadinejad e il Leader Supremo Khamenei. Invece le cose si stanno complicando, giorno dopo giorno, evento dopo evento.
Proprio per non-specttacolarità di questi sviluppi, sembra che la situazione non sia il risultato di un temporaneo blackout dei rapporti, che eventualmente si risolverà in un riavvicinamento in chiave risolutiva contro i vari contendenti interni ed esterni.

Playing with fools

Invece le cose sono più serie. Lo dicono stranamente sia i fatti che le parole. Priam gli arresti dei collaboratori di Mashaei, poi alcune dichiarazioni di Ahmadinejad, per lo meno sorpredenti. Infatti il presidente durante una intervista con la TV di Stato ha colto l’occasione di inserire all’interno del discorso, una frase in cui affermava che lui certo non aveva autorevolezza spirituale divina, ma neppure l’aveva la Guida Suprema. La discussione è aperta, ma non la si affronta quotidianamente. Si è solito negli ambienti conservatori affermare che il Vali-ye Faqih è Vali-Allah in terra, vicario divino, quindi chi non obbedisce a lui, non obbedisce a Dio.
E Ahmadinejad ultimamente ha fatto i capricci.

Military parade

Ha voluto, per dire, tagliare gli incarichi ministeriali da 21 a 17, ricoprendo lui i posti, fra cui il sensibilissimo ruolo di Ministro del Petrolio. La cosa non è proprio così semplice, infatti il Consiglio dei Guardiani ha rigettato tutto per provata incostituzionalità. Ma più che l’incostituzionalità dell’atto indica la cattiva propensione dell’ufficio nei confronti del Presidente. Che fra l’altro nell’intervista sembrava particolarmente sotto pressione (dal mio punto di vista).
A questo punto è molto probabile che nelle prossime settimane potrebbe esserci una crisi presidenziale, se la Guida Suprema deciderà di dare una svolta con il presidente. Altrimenti potrebbe mantenerlo al suo posto, visibilmente indebolito, e quindi non più minaccioso nei confronti della Guida, e delle clero. Sorprende la debolezza di Ahmadinejad, che è supposamente appoggiato da ampi strati delle Guardie Rivoluzionarie. Vero è che anche fosse una questione di forma, non si può andare contro la Guida Suprema. Sarebbe un’informalità politica ma anche l’innesto di un dominio micidiale che potrebbe travolgere tutto. Questo a mio parere passa per la testa delle alte gerarchie militari e civili.
Intanto i sindicati si muovono, e potrebbero distendere i muscoli nei prossimi giorni. Muscoli spero non atrofizzati dalla lunga stagione di anni passati nella non-azione…
Anche per questo tenere Ahmadinejad potrebbe essere utile, un ottimo capro espiatorio – fra l’altro colpevole in pieno – da sacrificare per convogliare le contestazione lavorative.
Mentre si pensa alla pianificazione del progetto politico post-Khamenei…

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Sembravano scaramucce, cose da poco, polemiche quasi all'italiana, quelle fra il presidente iraniano Ahmadinejad e il Leader Supremo Khamenei. Invece le cose si stanno complicando, giorno dopo giorno, evento dopo evento. Proprio per non-specttacolarità di questi sviluppi, sembra che la situazione non sia il risultato di un temporaneo blackout dei...