“Vogliono la zingaropoli islamica” (un nuovo paradigma per la destra, 3)
Secondo Repubblica Berlusconi è riuscito a dire la frase che riporto nel titolo fra virgolette.
Mannaggia, ci hanno scoperto.
Abbiamo quindi fatto un gruppo su Facebook di volitori di zingaropoli islamiche.
Iscrivetevi: quando il complotto viene scoperto è meglio renderlo subito istituzionale.
Certo, io avrei preferito un'”Islamopoli zingara”, è una dicitura che suona meglio, è più evocativa.
Feste ovunque, comunità a go-go…
Comunque: escludendo Bossi, del quale si possono prevedere esternazioni naziste e il cui paradigma dunque è in queste situazioni prevedibile, vi faccio notare l’impressionante progressione dal basso verso l’alto di quello che ho chiamato il “nuovo paradigma per la destra”.
Il messaggio parte dall’agitatore (vedi Santanchè da Santoro, islamofobia e tea party: un nuovo paradigma per la destra), passa per l’economista di destra pseudo-moderato che viene allo scoperto perché deve difendere il suo portafoglio e quello dei suoi amici (vedi Giulio Tremonti e Ali Babà (un nuovo paradigma per la destra, 2)) e approda al presidente del Consiglio (Berlusconi, un dead man walking che se non vince a Milano fa definitivamente bum).
Tutto questo — e la cosa fa anche ridere — in presenza di un auto-richiamo alla moderazione che, evidentemente, suona adesso come una finzione costruita per dare maggiore risalto al proprio messaggio estremista di destra.
Se da moderato parlo di “Zingaropoli islamica” vuol dire che davvero il pericolo c’è.
Se ne parlo da estremista qualcuno potrebbe dire: “Ma dai, non esagerare!”.
E la domanda è: se questa è moderazione cosa succederà di fronte a una deriva “estremista”?
Dovremo andare in strada con i fucili in mano a difendere la libertà e la democrazia, i deboli e gli esclusi?
Last but not least: il significato di quel “vogliono”.
I volitori sono ovviamente i comunisti. E sono il 48% dei votanti di Milano.
Che bella Milano.
https://in30secondi.altervista.org/2011/05/21/vogliono-la-zingaropoli-islamica/Le destre e l'islamScomposte invettivedaniela santanchè,destra,giulio tremonti,islamofobia,milano,silvio berlusconi
la cosa curiosa è il ribaltamento (o recupero) del suffisso -poli, che negli ultimi 20 anni si aggiungeva solo per indicare scandali di corruzione. Infatti “zingaropoli” non potrebbe essere un giro di mazzette per appaltare nomadi alle municipalizzate della cricca?
:)
D
E che dire di Gallipoli, feudo dalemiano? I galli non sono celti amati dai leghisti? E non c’è anche il rischio che Meneghinia diventi una sushipoli shintoista?
Pazienza, una bella amnistia sulle multe, escort gratis per tutti, e la rimonta è garantita…
scusatemi, ma trovo che si dovrebbe prestare molta più attenzione a ciò che sta accadendo in Siria piuttosto che riportare le farneticanti espressioni razziste di Mr. B che tanto sono già riportate ovunque e non meritano neanche di essere commentate.
Se i media smettessero di parlare di Mr. B, quello, scomparirebbe!
Be’ scrivi “Siria” nell maschera di ricerca e troverai le mie riflessioni (e di altri) in merito (che non sono pochissime, a un certo punto c’è anche un pezzo autobiografico!). Mica possiamo parlare ogni giorno della Siria, per gli aggiornamenti puoi cercare le notizie che seleziono a fondo pagina (sempre che riesco ad avere tempo per aggiornare). Scrivo raramente di Berlusconi, in questo caso l’ho fatto perché ritengo che l’intera destra italiana si stia saldando su temi di estrema destra, come l’islamofobia. Anche di questo occorre parlare. Comunque ti ringrazio per avermi inserito fra i “media” ma davvero se io smettessi di parlare di B. non credo che cambierebbe qualcosa. A smettere dovrebbero essere i “mass media”.