Frattini è andato in Iraq.

Secondo Virgilio-notizie ha esordito con la sua solita sconnessa e fumantina fraseologia:

La primavera araba pone “sfide importanti” ma offre anche “un’opportunità unica” per la soluzione di alcuni problemi regionali in cui l’Iraq può giocare un ruolo di “partner affidabile” (fonte).

Poi è passato al sodo:

L’Italia intende scommettere su Baghdad, “che ambisce ad essere il futuro primo produttore di petrolio al mondo”, e vuole avere una presenza sempre più “attiva” nel paese mediorientale, nonostante la situazione della sicurezza non sia tornata totalmente alla normalità. E l’accordo per la promozione e la protezione degli investimenti, firmato oggi a Baghdad dal ministro degli Esteri Franco Frattini e dal suo omologo iracheno Hoshyar Zebari, apre la strada a una più intensa collaborazione tra i due paesi (fonte).

Mi pare di capire che puntiamo sul futuro dell’Iraq per avere petrolio.

E scopro, leggendo l’articolo che ho citato, che in Iraq c’è una “polizia petrolifera” e che noi l’addestriamo.

E che questo che facciamo si chiamerebbe “istitution building”.

 

 

Lorenzo DeclichIn 30 secondifranco frattini,iraq
Frattini è andato in Iraq. Secondo Virgilio-notizie ha esordito con la sua solita sconnessa e fumantina fraseologia: La primavera araba pone 'sfide importanti' ma offre anche 'un'opportunità unica' per la soluzione di alcuni problemi regionali ...