#July8th: l’appuntamento regge
I recenti eventi di piazza Tahrir danno forza agli organizzatori dell’8 luglio.
Stavolta è molto più difficile.
Già era difficile far capire al mondo che Mubarak andava cacciato.
Spiegare che si desidera un futuro è quasi impossibile.
Gli organizzatori sono gli stessi del 25 gennaio.
Non fate finta che non sia così.
Sicuramente c’è chi pensa: “ma insomma basta, che vogliono questi? Non hanno già avuto abbastanza?”
No, hanno avuto pochissimo e quello che chiedevano era molto ragionevole.
Non è che per il fatto che il mondo dei media è stanco di sentir parlare del nordafrica in nordafrica si sta meglio.
No, non funziona così.
https://in30secondi.altervista.org/2011/07/04/july8th-lappuntamento-regge/In fiamme2011.07.08,egitto,rivolta,rivoluzione
Per la serie “Non è che per il fatto che il mondo dei media è stanco di sentir parlare del Nordafrica” oppure “ma insomma basta, che vogliono questi? Non hanno già avuto abbastanza?”
http://stabile.blogautore.repubblica.it/2011/07/04/i-forzati-di-piazza-tahrir/?ref=HROBA-1
da la pagina web di Repubblica.
(non fatemi parlare di Repubblica, che domenica ero su in val Susa…)
Sto per lanciargli contro un’invettiva
E pensare che Repubblica forma l’oppinione pubblica “progressista” di questo paese, che tristezza.