Quando mi ha scritto che voleva dimettersi le ho risposto: “ma sei sicura? Ma davvero?”

Dentro di me l’avevo giudicata una cosa estrema: in questo mondo un posto all’Università non si può buttare via. Quante persone ogni giorno subiscono angherie sul lavoro?

Poi ci ho ripensato e mi sono reso conto che il gesto “estremo” di Jolanda Guardi, dimessasi dalla docenza di arabo all’Università degli Studi di Milano, aveva un forte senso.

Perché la conosco come una persona forse a volte rigida ma dritta. E forse presidiare quel bastione per lei significava piegarsi.

Oggi leggo sul suo blog che un buon numero di suoi ex-studenti (più di 40!) ha mandato una lettera al Magnifico Rettore.

La riporto qui, perché vale la pena di leggerla.

Per i commenti dell’interessata, invece, potete cliccare qui.

Al magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Milano,

Oggetto: dimissioni della Professoressa Jolanda Guardi

Con la presente lettera, in qualità di ex studenti della professoressa Jolanda Guardi, vorremmo esprimere il nostro immenso sbigottimento e costernazione per le dimissioni della professoressa, la quale ha passato 12 anni della sua vita in quest’accademia trasmettendo con passione, critica e determinazione il valore della conoscenza, e non solo il contenuto di essa, come spesso viene invece fatto dalla stragrande maggioranza degli accademici.

Le dimissioni della professoressa Guardi sono decisamente il frutto, e pertanto la dimostrazione, di perpetrati soprusi ed eventi che hanno messo spesso e volentieri a dura prova la dignità stessa di più intellettuali nella compagine italiana contemporanea.

Riteniamo unanimamente che tale gesto da parte della professoressa Guardi non possa passare inosservato: consideriamo questo stesso bisogno di scriverLe un imperativo morale non solo nell’individualità delle nostre vite di ex studenti, arricchiti dall’insegnamento della lingua e della cultura arabe insieme, e dall’ampliamento della logica personale, grazie al metodo apprenditivo suggerito dalla professoressa; ma anche nel più ampio contesto accademico, il quale dimostra per l’ennesima volta di non offrire alcuna solidarietà e supporto – anche meramente in chiave professionale – a chi per anni si è adoperato per noi studenti senza avere la minima garanzia contrattuale, finanziaria, e neppure alcun riconoscimento ufficiale come parte organica – oltre che vitale – del corpo accademico dell’Università degli Studi di Milano.

Giacchè lo spettacolo che ne emerge è alquanto raccapricciante, da parte di persone presuntamente tese nel futuro a produrre conoscenza e a farla valere in ogni contesto del sociale, risulta impossibile passare sotto silenzio un evento di questa portata.

Con ciò, ci auguriamo vivamente che le nostre parole non muoiano sul foglio, ma siano da stimolo al mondo accademico nella comprensione di quanto importante sia il mestiere di un Maestro strictu sensu  per noi studenti, e di quanto ancora l’accademia si debba responsabilizzare affinchè non perda, come in questo stesso caso, baluardi del sapere odierno che ancora sanno e vogliono contribuire a formare un’umanità critica ed intellettualmente onesta. Onesta a tal punto da dover retrocedere per non compromettere la propria dignità personale e un’intellettualità genuina.

“Dicono che una parola muore quando è detta. Io invece dico che da quel giorno comincia a vivere”. (Emily Dickinson)

Con l’occasione, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Promotori: Estella Carpi e Silvia Rigon

Firme:

1-       Sara Giagnoni

2-      Martina Cogliati

3-      Sumaya Abdel Qader

4-      Alice Sabatini

5-      Silvia Desideri

6-      Tania Sibiglia

7-      Michela Di Rocchi

8-      Chiara Maltagliati

9-      Flavia Malusardi

10-   Micol Gamba

11-   Claudia Lunetta

12-   Donatella Santarsiero

13-   Simona Lazzaroni

14-   Silvia Turati

15-   Veronica Ferreri

16-   Silvia Coccioli

17-   Maddalena Dell’Orto

18-   Giulia Contini

19-   Stefano Torelli

20-   Elisabetta Bevilacqua

21-   Giorgia Ferrari

22-   Benedetta Baracchi

23-   Gigliola Vendramini

24-   Federica Manca

25-   Flavia Margheriti

26-   Ahlam El Karouni

27-   Elisa Bolgeri

28-   Silvia Feu

29-   Bounoun Imane

30-   Silvia Colombo

31-   Monica Luisa

32-   Nadia Rocchetti

33-   Daniela Guglielmini

34-   Lucia Carminati

35-   Irene Costantini

36-   Carlotta Cavalleri

37-   Yossri Saad

38-   Sara Colombo

39-   Sara Lamperti

40-   Heba Jeaash

41-   Valentina Balata

42-   Tania Conte

 

Lorenzo DeclichIn 30 secondiarabo,italia,università
Quando mi ha scritto che voleva dimettersi le ho risposto: 'ma sei sicura? Ma davvero?' Dentro di me l'avevo giudicata una cosa estrema: in questo mondo un posto all'Università non si può buttare via. Quante persone ogni giorno subiscono angherie sul lavoro? Poi ci ho ripensato e mi sono reso conto...