Non sono un amante del governo Monti, il cui Ministro per la Cooperazione e l’Integrazione dichiara: “Non credo che sara’ il Governo Monti a fare una legge sulla cittadinanza” e aggiunge “Come ministro dell’integrazione devo fare presente alle forze politiche la questione e spero che nel Parlamento maturi una sensibilita’ a questo proposito” (fonte), facendo cadere le mie già flebili speranze di cambiamento nella direzione di un paese più civile.

Sono però uno di quelli pronti a cogliere i segnali positivi e l’attenzione del governo in merito alla validità del cedolino di richiesta del permesso di soggiorno come documento comprovante il soggiorno regolare di una persona in questo paese è un segnale positivo. Siamo ancora lontani anni luce dalla libera circolazione degli esseri umani sul loro pianeta — il principio in cui credo — e non penso che Monti farà più di questo, anche se spero di sì e sarei ben contento di essere smentito. Inoltre, come ricorda l’articolo che cito per intero qua sotto, l’idea non è sua. Però, insomma, la cosa va segnalata.

Roma – 6 dicembre 2011 –Il decreto “salva Italia” appena varato dal governo Monti sancisce una volta per tutte che chi attende il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno è a tutti gli effetti un immigrato regolare. Quindi può essere assunto come tutti gli altri cittadini stranieri che hanno un permesso valido.

Dal 2006, grazie a una direttiva dell’allora ministro dell’interno Giuliano Amato, si prova a dare valore al cosiddetto cedolino, la ricevuta che rimane per mesi nelle tasche di chiede un permesso di soggiorno o prova a rinnovarlo. Se gli uffici della pubblica amministrazione hanno imparato faticosamente a riconoscerla, non si può dire lo stesso per aziende e famiglie, che spesso dubitano di poter assumere chi ha un permesso scaduto.

A toglierle dall’imbarazzo arriva una modifica al testo Unico sull’Immigrazione. È inserita nell’articolo 40 della nuova manovra economica, tra le misure dedicate alla “Riduzione degli adempimenti amministrativi per le imprese”.

Nel testo definitivo firmato oggi da Napolitano si legge che “in attesa del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno il lavoratore straniero può legittimamente soggiornare nel territorio dello Stato e svolgere temporaneamente l’attività lavorativa”. Questo vale “fino ad eventuale comunicazione dell’Autorità di pubblica sicurezza, da notificare anche al datore di lavoro, con l’indicazione dell’esistenza dei motivi ostativi al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno”.

Per usufruire di questa possibilità, il lavoratore deve aver chiesto il primo rilascio del permesso quando ha firmato il contratto di soggiorno oppure deve aver presentato domanda di rinnovo entro sessanta giorni dalla scadenza del documento. Naturalmente, per dimostrarlo, potrà esibire la ricevuta della richiesta, sulla quale è stampata la data.

La novità non è un’idea di Monti o degli altri Professori, ma era già entrata un paio di mesi fa nella bozza del famoso e travagliato decreto sviluppo che il governo Berlusconi non riuscì a varare. Ora però diventa finalmente legge, dando una sicurezza in più a centinaia di migliaia di immigrati che hanno in tasca il cedolino. (fonte)

Lorenzo DeclichIn 30 secondiimmigrazione,italia,permesso di soggiorno
Non sono un amante del governo Monti, il cui Ministro per la Cooperazione e l'Integrazione dichiara: 'Non credo che sara' il Governo Monti a fare una legge sulla cittadinanza' e aggiunge 'Come ministro dell'integrazione devo fare presente alle forze politiche la questione e spero che nel Parlamento maturi una...