Youssef Ziedan e la Biblioteca di Alessandria
Per Youssef Ziedan, Direttore del Centro Manoscritti della Biblioteca di Alessandria, accademico e romanziere (“Azezel” e “Nabateo Lo Scriba”, Neri Pozza) la Biblioteca di Alessandria, il “palazzo del sapere” egiziano, è a rischio.
Il suo direttore, Mohammed Ismail Anis Siraj al-Din, l’ha gestita malamente in passato, facendo favori ai potenti, impiegando i fondi per iniziative di regime o per dar lustro alla sua persona, e la sta gestendo male ora. Durante la rivoluzione –che in un primo momento ha provato a cavalcare– per tacere le proteste dei dipendenti che ne chiedevano le dimissioni, ha fatto un pesante repulisti di dipendenti “cattivi” e poi è passato ad assumere senza criterio, mandando in crisi il già precario equilibrio finanziario di quella istitutuzione.
Il 1 di febbraio Ziedan ha pubblicato un articolo sul quotidiano “al-Masry al-Youm”, dove tiene una rubrica di cultura, in cui racconta tutto, dall’inizio alla fine, compreso il suo coinvolgimento nelle azioni tese a impedire al Direttore di fare ancora danni. Per questo è stato licenziato.
Lo scrittore, scrive Ahram online, non avrebbe voluto pubblicare il pezzo. Aveva chiesto privatamente al Direttore di dimettersi e questi gli aveva risposto che l’avrebbe fatto solo se anche Zeidan si fosse dimesso. Quando questi ha acconsentito, il Direttore è tornato sui suoi passi e dunque Zeidan ha deciso di denunciare il tutto pubblicamente.
Ieri, su un altro giornale online, al-Mohit, Zeidan ritorna sull’argomento in un’intervista, denunciando il fatto che Susan Mubarak, la moglie del deposto dittatore, continua ad avere una posizione di dirigente presso la Biblioteca, e continua a ricevere per questo un compenso.
Nonostante la rivoluzione e tutto il resto.
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