All’indomani dell’apertura della “Conferenza permanente religioni cultura e integrazione” presieduta dalla Ministra degli Interni, Annamaria Cancellieri, e dal Ministro della Cooperazione e dell’Integrazione, Andrea Riccardi, nasce la Confederazione islamica italiana, un’unione di 250 moschee (o presunte tali, visto che ufficialmente in Italia ci sono sono 2 moschee che giuridicamente possono essere definite tali, una delle quali, quella di Catania, è chiusa), voluta fin dal 2009 dal Centro Islamico Culturale d’Italia, ossia la Grande Moschea di Roma e dal suo segretario generale, il marocchino Abdellah Redouane.

A tenere a battesimo la Confederazione, un congresso tenutosi nella Capitale, lungo l’intera giornata di ieri, durante il quale il nuovo organismo si e’ dotato di un consiglio direttivo e ha eletto il suo presidente, il marocchino Fihri Wahid. “Si tratta di un progetto storico”, commenta ad ANSAmed, l’ambasciatore del Marocco a Roma, Hassan Abouyoub, che finalmente consentira’ alla popolazione islamica presente in Italia di avere un nuovo interlocutore. Della Confederazione, precisa il diplomatico, “fanno parte unicamente le moschee di tradizione malichita, che rispettano l’Islam moderato”. (fonte)

Cosa? Ho letto bene? Le moschee di tradizione malikita?

Quella malikita è una delle quattro scuole (madhab) dell’islam sunnita “storico” (poi ci sono i salafiti, ma qui sarebbe troppo lungo parlarne).

I musulmani malikiti vengono quasi tutti dal Maghreb e, nel caso italiano, dal Marocco.

Ora, mi chiedo io: perché chiamarla “Confederazione islamica italiana” se non è altro che una Confederazione di moschee malikite marocchine?

Non era meglio chiamarla “Confederazione malikita-marocchina italiana”?

Il malevolo che è in me vede in questa operazione un tentativo di egemonia.

Che, a dirla tutta, sembra anche inutile, visto che la comunità islamica italiana è composta in ampia maggioranza da marocchini.

Detto questo non definirei i malikiti dei moderati. Non esiste moderazione in religione, la categoria della “moderazione” appartiene alla politica. Al limite definirei moderata, nel complesso, la comunità marocchina.

Dietro all’operazione, immagino, c’è qualche “zampino”, ma mi rendo conto che queste sono cose che poco interessano l’Italiano Medio.

 

Lorenzo DeclichIn 30 secondicomunità marocchina,confederazione islamica italiana,conferenza permanente religioni cultura e integrazione,islam,italia,marocco
All'indomani dell'apertura della 'Conferenza permanente religioni cultura e integrazione' presieduta dalla Ministra degli Interni, Annamaria Cancellieri, e dal Ministro della Cooperazione e dell’Integrazione, Andrea Riccardi, nasce la Confederazione islamica italiana, un'unione di 250 moschee (o presunte tali, visto che ufficialmente in Italia ci sono sono 2 moschee che giuridicamente...