Islam politico e prove di futuro in Tunisia
“Alla luce dell’arrivo degli islamisti al potere” si è svolta a Tunisi una “Conferenza mondiale per il rinnovamento della giuriprudenza (fiqh) politica islamica” (fonte), organizzata presso il palazzo dei congressi di Tunisi dalla “Lega mondiale dei dotti musulmani” di Yusuf al-Qaradawi e dall’Università Zaytuna, sotto l’egida del Ministero dell’Insegnamento Superiore tunisino.
La notizia è del 7 maggio.
Al-Qaradawi, ricevuto in pompa magna da Rashid Ghannushi (leader della Nahda tunisina) all’aeroporto di Tunisi, ha detto che c’è la necessità di studiare la politica, ora.
E Ghannushi ha spiegato che se l’islam politico si era concentrato sulla “propaganda” (da`wa) per decenni, ora si deve concentrare sullo stato e sul governo.
Questa giuriprudenza del governo, nella nostra storia, non si è sviluppata, perché ci siamo concentrati sulla persona e sulla famiglia e non sulla nazione (umma), cioè sulla collettività.
As-Sabah, quotidiano tunisino di lungo corso, cita una frase del Ministro Moncef ben Salem, secondo cui “bisogna aprire la porta dell’ijtihad per tornare a costruire un pensiero politico islamico”.
La porta dell’ijtihad, lo sforzo di interpretazione delle fonti dell’islam da parte dei dotti dell’islam, gli ulama, è chiusa, nell’islam sunnita, da una undicina di secoli.
E, ovviamente, c’è modo e modo di aprirla, eventualmente.
https://in30secondi.altervista.org/2012/05/08/islam-politico-e-prove-di-futuro-in-tunisia/In 30 secondial-qaradawi,islam,mocef ben salem,politica,Rashid Ghannushi,tunisia,zaytuna
Sulla questione della “chiusura della porta” ci sarebbe molto da dire. Nel senso che è tipo un secolo e rotti che si parla di riaprirla, per esempio.
Be’, se è per questo, anche nel ‘500 Suyuti si millantava mujtahid :-)
Essendo l’autore dell’uscita un politico ritengo ‘sta dichiarazione l’abbia buttata lì, giusto per fare un po’ di scalpore. Detto questo la porta è spalancata de facto da un bel po’…