Ieri ho letto questo post di Elisa (il link è mio):

Libia Inedita
[SCHEDA LIBRO] – cosa fareste se veniste a sapere che un vostro amico è stato rapito da un governo dittatoriale ed è rinchiuso in un carcere segreto dove viene torturato? L’autore del libro, trovatosi improvvisamente in questa situazione, ha cercato in ogni modo di ottenere notizie dirette, finendo per seguire da vicino tutti gli eventi della rivoluzione libica, mentre i media italiani, sia di destra che di sinistra, trattavano con grosse lacune e reticenze una guerra in cui anche il nostro paese era coinvolto. Chi fosse in cerca della verità sul conflitto libico troverà in questo volume molte cose che sono state taciute (paralipomeni), dalle sue premesse alla guerra civile e alla fine del regime di Gheddafi, che definiva ‘ratti’ i suoi avversari (di qui il termine Tiranno-miomachia). Gran parte delle informazioni provengono da Twitter, da cui è stato ricavato, in appendice, il “Manuale del dittatore arabo” alle prese con una rivoluzione.

TITOLO. Libia inedita. Paralipomeni della Tirannomiomachia
AUTORE: di Vermondo Brugnatelli
EDITORE: L’Asino d’Oro
ISBN: 9788864430775

ANNO: 1012

Ho tra le mani il libro.

Una nota, felice, sull’autore: Vermondo Brugnatelli è un accademico e conosce la Libia bene, per averci svolto molte ricerche.

Che un accademico si distacchi dal suo campo di studio (linguistico) e si metta a scrivere di contemporaneo è un’ottima notizia.

Leggo l’introduzione, scopro con sorpresa che anche lui ha odiato Frattini il 17 gennaio 2011:

”L’uscita di Ben Ali ha rallentato le tensioni, e’ stata una decisione saggia. Adesso il processo deve continuare”, osserva Frattini, che cita come esempio la riforma ”dei Congressi provinciali del popolo” realizzata da Gheddafi. ”Distretto per distretto – racconta – si riuniscono assemblee di tribu’ e potentati locali, discutono e avanzano richieste al governo e al leader, cercando una via tra un sistema parlamentare, che non e’ quello che abbiamo in testa noi, e uno in cui lo sfogatoio della base popolare non esisteva, come in Tunisia”.

Capisco bene quando fa l’esempio dell’Algeria (vedi qui il mio ultimo post e qui tutti i post su quel paese) per dimostrare quanto un paese in cui vige una dittatura e una dura repressione possa essere dimenticato dai media per ragioni di interesse.

Empatizzo quando ci dice di aver scritto decine di lettere a diverse testate di destra e sinistra per cercare di “correggere” in qualche modo le superficialità e le assurdità che di giorno in giorno andava leggendo sulla Libia.

Mi rattristo quando mi informa del fatto che ben pochi gli hanno dato ascolto.

Ma apprendo con sollievo che questo suo libro è più o meno una raccolta di quelle lettere e mi frego le mani: finalmente, in Italia, c’è qualcosa da leggere su Libia e rivolte arabe.

Infine esulto all’idea che alla fine del volume  troverò un “manuale del dittatore arabo alle prese con una rivoluzione”, con cui andrò a integrare il mio “Tyrant for dummies“.

E a scatola ancora parzialmente chiusa invito tutti i lettori di questo blog a comprare “Libia inedita” e a divorarlo, cosa che mi appresto a fare.

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h. 21.35: finito. Diverse luci, qualche ombra. Il contributo più importante è sulla genuinità della rivoluzione (che l’autore si rifiuta di chiamare “rivolta”, e probabilmente ha ragione) libica e sulle sue ragioni (la storia va avanti, non è vero che era “tutto previsto” e/o prevedibile). Importante anche la critica dell’informazione dalla Libia. Unica nota che trovo un po’ stonata: il libro è così teso (e con cognizione di causa) a smantellare l’impostazione neo-neo-coloniale (non è un errore) del pensiero comune sulla Libia (da destra e da sinistra) da mettere in secondo piano il problema della pressione esterna. La cosa si nota principalmente nel considerare la figura di Mahmud Jibril. Il “manuale” è da leggere assolutamente.

Lorenzo DeclichIn fiammefranco frattini,libia,libia inedita,mahmud jibril,rivolta,rivoluzione,vermondo brugnatelli
Ieri ho letto questo post di Elisa (il link è mio): Libia Inedita - cosa fareste se veniste a sapere che un vostro amico è stato rapito da un governo dittatoriale ed è rinchiuso in un carcere segreto dove viene torturato? L'autore del libro, trovatosi improvvisamente in questa situazione, ha...