Oggi DEBKAfile, il sito di spioni israeliani, racconta la situazione siriana come la racconterebbe al-Asad, o quasi.

La cosa è molto interessante, ve la riporto:

  1. Bashshar al-Asad, in seguito alle ultime due bombe stragiste di Damasco, ha richiamato in città la Guardia Presidenziale, il corpo di élite;
  2. Nel sud-est, alla frontiera con la Giordania, sono ammassati 12.000 soldati di 17 paesi fra cui Qatar, Giordania, Arabia Saudita, Stati Uniti, Canada, Francia, Gran Bretagna e “altri paesi NATO in vista di una esercitazione militare di 10 giorni che partirà il 15 maggio. Questo sarebbe “un messaggio di guerra” che Obama vuole mandare a Iran, Siria, Russia e Hezbollah.
  3. le città siriane, specialmente la capitale, sono scosse da attacchi terroristici “disegnati per abbattere il regime siriano” (il terrorismo, di regola, non abbatte proprio nulla, ma insomma va bene così). Dietro questi attacchi ci sono gli Emirati del Golfo, il Qatar e l’Arabia Saudita che, negli ultimi giorni, avrebbero stretto un patto con la Turchia. La pressione militare è così rinforzata da una campagna di terrore.
  4. Nessuno ammette che ci sia una connessione fra bombe di Damasco e truppe al confine con la Giordania. Tuttavia se da una parte l’intelligence qatariota e saudita hanno dato una mano per le bombe di Damasco, le loro forze speciali sono presenti in Giordania.

Meditate, miei cari complottisti.

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p.s.

Se volete leggere una versione leggermente diversa, ma sostanzialmente uguale, di questa storia potete oggi buttarvi su NENA-NEWS.

C’è un fantastico articolo di Maurizio Musolino, che è a Damasco con il Consiglio mondiale per la pace e ci parla stando lì, quindi sussumendo la verità in virtù del trovarsi in quelle vie “prive di turismo” [sic].

Se volete un dato fresco, però, visto che nel pezzo precedente non ce n’è (se non una descrizione di Damasco decisamente deficitaria), addentratevi nel profondissimo pensiero di Luca Paolo Cirillo che ci spiega la sunnizzazione della rivolta siriana osservando i profughi siriani in Libano. Lui sì che ci capisce qualcosa, in Libano riesce anche a intercettare donne col burka [sic]. E’ chiaro che stando in Libano si può giungere a conclusioni reali sull’islamizzazione del pianeta terra meglio che altrove. E’ per questo che consiglio di leggere il pezzo.

C’è poi un’azzeccatissima analisi sulla qaedizzazione della Siria di Daniel Brode. La parola al-Qaida, nel testo, compare una volta sola, in relazione al già ampiamente discusso afflusso di qaidisti dall’Iraq, il cui numero è descritto, senz’altro, come “issimo”. Tutti gli altri qaedisti sono i “militanti sunniti”. Quanto ai Fratelli Musulmani ci avevano provato nell’82 con la violenza ma, fortunatamente, il papà di Bashshar li ha sterminati. Ora il pericolo viene da wahhabiti e salafiti: “Sebbene i Fratelli siano tradizionalmente il più prominente partito sunnita siriano, le sette più radicali salafite e wahabite sono ora in crescita in Siria. Inoltre, esse portano con sé la capacità di scatenare un’inarrestabile guerra santa. La loro crescita sul territorio e la conseguente guerra santa in Siria diventano sempre più possibili, data l’ascensione di credo jihadisti promossi durante la “Primavera Araba” lungo l’intero Medio Oriente”.

Se non ne avete abbastanza leggete infine l’allarmatissimo servizio sulle esercitazioni militari in Giordania, che da salsa alle “rivelazioni” di DEBKAfile. No, scherzi a parte, è l’unico articolo avente come soggetto (in parte) la Siria che può definirsi tale.

NENA-News, anche a voi voglio bene, e ve lo chiedo col cuore in mano: cercate di non diffondere monnezza. Si può essere pro-Asad o anti-insorti o anti qualsiasi cosa pur non imbrattando il web.

 

 

 

 

Lorenzo DeclichIn 30 secondiarabia saudita,barack obama,bashshar al-asad,canada,complotto,emirati arabi uniti,francia,giordania,hezbollah,iran,nato,qatar,Russia,siria,stati uniti,terrorismo
Oggi DEBKAfile, il sito di spioni israeliani, racconta la situazione siriana come la racconterebbe al-Asad, o quasi. La cosa è molto interessante, ve la riporto: Bashshar al-Asad, in seguito alle ultime due bombe stragiste di Damasco, ha richiamato in città la Guardia Presidenziale, il corpo di élite; Nel sud-est, alla frontiera con...