Parlando il 5 giugno scorso di fronte alla Commissione affari esteri e difesa del parlamento israeliano, il Capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Beny Gantz, ha disegnato questo quadro della situazione in Siria:

Se Asad cade ci sarà certo una rottura dell’asse dei radicali [Hezbollah in Libano, Siria e Iran], ma ciò creerà instabilità in Siria [si riferisce principalmente al rischio “qaidista”]. Se Asad rimane al potere sarà debole in una situazione di instabilità. C’è un prezzo da pagare per l’instabilità, penso che lo pagheremo nei termini di una maggiore attività lungo la frontiera fra Israele e Siria e di un aumento del contrabbando dalla Siria verso Hezbollah (fonte).

Insomma: eccone un altro che avrebbe preferito un al-Asad in sella e, per di più, ben saldo su di essa.

O che comunque sfrutta l’instabilità siriana pro domo sua: il suo discorso era teso a chiedere nuovi soldi per l’esercito.

 

 

 

Lorenzo DeclichIn fiammeisraele,siria
Parlando il 5 giugno scorso di fronte alla Commissione affari esteri e difesa del parlamento israeliano, il Capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Beny Gantz, ha disegnato questo quadro della situazione in Siria: Se Asad cade ci sarà certo una rottura dell'asse dei radicali , ma ciò creerà instabilità in...