Facebook ha aperto un nuovo ufficio a Dubai, allo scopo di rastrellare i proventi della pubblicità via internet nella regione mediorientale.

I dati dicono che la crescita nell’uso dei social network nel mondo arabo è costante (e che, a dispetto di quanto si dice riguardo alle “rivoluzioni via internet”, i paesi arabi con una maggiore percentuale di utenti dei social network non sono necessariamente i più turbolenti dal punto di vista delle proteste di piazza), dunque è bene rafforzare le posizioni, anche per battere sul nascere iniziative locali tese ad accaparrarsi il mercato della comunicazione sociale via internet.

Chi lavora nell’ufficio di Facebook a Dubai Internet City ha pensato bene, quindi, di inserire un nuovo “bottone” nelle pagine del social network dedicate agli eventi. Non ci sarà loro il bottone per dichiarare “partecipo” o “non partecipo” o “forse partecipo”, ma anche “se Dio vuole partecipo”.

La cosa, che comunque non è ancora andata in porto, si spiega bene dal punto di vista del marketing: da tempo sono in fase di avviamento diverse start-up di social network “islamizzanti” , applicazioni che promettono una navigazione perfettamente halal (cioè scevra di qualsiasi contenuto ritenuto “proibito” dall’islam, laddove non si sa bene quale autorità sia preposta a definire i limiti della liceità di un contenuto in base a coordinate genericamente “islamiche”) come Salamworld.com.

Tecnicamente l’inserimento del nuovo bottone è un innocente “cambiamento su base geografica” (anche se il primo al mondo, per quanto ne sappia). A ben vedere, tuttavia, ha implicazioni teoriche molto ampie , che hanno a che vedere con quello che definirei un “fondamentalismo del mercato”: cosa diremmo se nel network italiano gli zelanti market makers di FB inserissero un bottone recante il nome di dio? Senza contare, poi, che l’espressione “in sha’ Allah”, non è esclusiva degli arabi, ma presente in molti paesi musulmani non arabofoni e che in definitiva anch’io, italiano e non musulmano, vorrei poter spingere quel bottone, talvolta, pur non trovandomi in un paese arabo. Inoltre, per quanto mi riguarda, inserirei molti altri bottoni, a piacere, tipo: “non l’hai capito che mi stai antipatico?” oppure “ma che razza di evento è questo?” o anche “vengo se c’è l’aperitivo”.

 

 

 

Lorenzo DeclichIslamercatofacebook,halal,mercato,paesi arabi
Facebook ha aperto un nuovo ufficio a Dubai, allo scopo di rastrellare i proventi della pubblicità via internet nella regione mediorientale. I dati dicono che la crescita nell'uso dei social network nel mondo arabo è costante (e che, a dispetto di quanto si dice riguardo alle 'rivoluzioni via internet', i...