Il ragionamento su cosa sia il terrorismo non avrà mai fine. Sì, sappiamo bene cosa sia un “attacco terroristico”, c’è una formulazione giuridica del terrorismo, d’accordo. Ma non basta, il concetto è volatile, assume connotazioni e sfumature diverse in base al soggetto che lo usa.

Non si tratta di fare “relativismo” bensì di assumere la consapevolezza che chiunque abbia a che fare con un conflitto violento asimmetrico – un conflitto in cui le forze in campo sono fuori scala l’una rispetto all’altra (si veda Gaza e Israele, ad esempio), parlerà di terrorismo.

Chiunque significa “tutte le parti”. L’accusa di terrorismo o l’attacco terroristico o la retorica dell’allarme terrorismo sono parte del gioco in cui, come rivelano diversi episodi storici, si può dare il caso che gruppi terroristici diventino parte di un esercito regolare, che vecchi terroristi diventino capi di Stato o ministri della difesa, eccetera.

Si capirà, dunque, che l’argomento è spinoso. Marina Calculli e Francesco Strazzari l’hanno preso di punta, come si suol dire, e spiegano in principio – contemplando la possibilità (remota) che il loro libro arrivi nelle mani di un qualche genere di analfabeta – di non essere dell’ISIS.

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“Terrore sovrano” è pieno di spunti di ragionamento. Il suo presupposto, fondamentale, prevede che il lettore pratichi un livello di astrazione attorno ai concetti di cui si va parlando.

Soprattutto: potere, sovranità, statualità, violenza sovrana, sua legittimità e sua legittimazione, terrorismo e sue espressioni sono variabili dipendenti all’interno del quadro unico, un sistema in mutamento nel quale ad un cambiamento seguono aggiustamenti.

Senza tener contro di tutte le variabili questi incastri sempre nuovi rischiano di non essere compresi. Si finirà, in ultima analisi, per confluire in forme di pensiero geopoliticiste, buone fino a un certissimo punto, o buone per le propagande.

L’approccio è importante per due motivi: per prima cosa ci permette di non cedere alla pericolosa tentazione di considerare il Medio oriente e tutto ciò che vi avviene una “eccezione”, una cosa da considerare “a parte” (con tutte le colorazioni razziste che ne conseguono); in secondo luogo, considerare quell’area solo un esempio ci mette nelle condizioni di fare un ragionamento complessivo attorno a ciò che succede nel mondo intero.

In altre parole Calculli e Strazzari ci forniscono una griglia di ragionamento e la applicano al Medio oriente. Dicendoci cose importanti sia sulla griglia che sul Medio oriente.

Emerge, sullo sfondo, un sistema-mondo nel quale le risposte al dispiegarsi definitivo del neoliberismo, caratterizzato dalla soppressione del sociale e dalla centralità dell’individuo (e dunque di un identitarismo diffuso), variano in base all’esercitarsi e allo strutturarsi di nuovi poteri o contro-poteri sovra o extra-nazionali.

Se nelle cosiddette “economie/democrazie avanzate” vediamo emergere nuovi sovranismi e forme di populismo all’interno di confini nazionali immutati, in paesi come l’Iraq e la Siria, nei quali la sovranità nasce e si sviluppa in altra forma, vediamo che un’organizzazione terroristica finisce per territorializzarsi, al punto che alcuni confini – certamente non in via definitiva ma de facto per un buon periodo – esplodono.

La propagandata “statualità” dell’organizzazione dello Stato islamico emerge in una situazione e in aree in cui lo Stato – nello specifico quelli iraqeno e siriano – perde i suoi connotati novecenteschi, perde i riferimenti attorno ai quali è nato e si è ancorato per divenire quel nuovo strano agglomerato di poteri che si relaziona con ciò che c’è adesso in tutto il mondo.

Insomma è una statualità, quella dello stato Islamico, perfettamente coerente con il funzionamento del sistema-mondo, è il frutto di ciò che il mondo in effetti è, o è diventato.

Fra le cose da non perdere, in questo libro, c’è una distruzione della geopolitica (quarto capitolo) ad uso ermeneutico. Grazie.

[p.s. sono anni che sul mio pc campeggia una cartella dal titolo “dittatori e terroristi”. ‘sto libro mi ha tolto un bel po’ di urgenze]

Il libro: https://www.mulino.it/isbn/9788815270382

Lorenzo Declichtyrants
Il ragionamento su cosa sia il terrorismo non avrà mai fine. Sì, sappiamo bene cosa sia un 'attacco terroristico', c'è una formulazione giuridica del terrorismo, d'accordo. Ma non basta, il concetto è volatile, assume connotazioni e sfumature diverse in base al soggetto che lo usa. Non si tratta di fare...