Secondo quanto ha dichiarato il procuratore Lee Ingham, in questi anni Hassan ha continuato a covare un odio per la Gran Bretagna: i suoi genitori sarebbero stati uccisi in Iraq in un bombardamento dopo l’invasione anglo-britannica del 2003 e per questo avrebbe fatto di tutto per vendicarsi (fonte)

Alla fine è successo. In base a quanto gli inquirenti hanno appreso e capito l’attentatore di Parsons Green dello scorso 15 settembre, era mosso dal desiderio diretto di vendetta.

Non è stato abbindolato da qualche predicatore, non era finito in un giro strano o meglio: può anche essere che ciò sia avvenuto ma la causa primaria che spinge Hassan a uccidere ha a che vedere con la sua biografia, non con un’ideologia più o meno inoculata in una persona più o meno debole o esposta a condizionamenti.

Qui, insomma, non è più questione di ISIS o non ISIS, di lupi solitari o cani sciolti.

E’ occhio per occhio.

Rimane un’età, 18 anni, che lega questa persona a tanti altri (vedi ad esempio l’attentato di Barcellona) della sua generazione.

Giovanissimi che decidono di fare queste cose qui. E non necessariamente “si fanno esplodere”.

Testimoni del loro tempo, polarizzati, senza immaginazione o speranza verso un futuro.

Fa impressione pensare che questa persona sia arrivata in Europa a 15-16 anni, sia passata per case famiglia, per affidi anche certificati, e abbia conservato negli anni, senza darlo evidentemente a vedere, un odio che si era fatto essenziale, irriducibile.

Il fatto è che di Ahmed Hassan nel mondo ce ne sono decine di migliaia, non necessariamente “siro-iraqeni”, non necessariamente musulmani.

Bisognerebbe capire come affrontare la cosa in una forma funzionante, un qualcosa che non sia, come vorrebbero in tanti, una stupida e cieca indisponibilità, una chiusura tanto adombrata quanto impossibile.

 

 

https://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2017/09/mission_accomplish_1112950c.jpghttps://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2017/09/mission_accomplish_1112950c-150x150.jpgLorenzo Declichjihadica15 settembre 2017,londra,lupi solitari,terrorismo
Secondo quanto ha dichiarato il procuratore Lee Ingham, in questi anni Hassan ha continuato a covare un odio per la Gran Bretagna: i suoi genitori sarebbero stati uccisi in Iraq in un bombardamento dopo l'invasione anglo-britannica del 2003 e per questo avrebbe fatto di tutto per vendicarsi (fonte) Alla fine...