Prendi la triste storia di un disadattato libico inesploso, le vicende di qualche decina di donne coperte in volto, una proposta di legge ad gruppettum (perché di questo si tratta) e mettili in una puntata di Porta a Porta, avendo cura di versare nel composto un cucchiaio di titolatura terrorizzante e del videogiornalismo impreciso quanto basta.

Mescolaci:

  1. una Santanchè e/o un La Russa;
  2. una giornalistadipanoramacollasindromediorianafallaci che ha girato per Milano col burqa e ha notato cose strane;
  3. una donnamarocchinadelPDL ansiosa di accreditarsi come parte moderata e moderna dell’islam;
  4. un musulmanosservantediMilano dimesso e sulle difensive perché continuamente accusato di connivenza coi terroristi;
  5. due esponenti dell’opposizione, uno dei quali riesca anche – nonostante venga continuamente ostacolato – a dire qualcosa di sensato.

Fai cuocere 2 ore in un brodo di luoghi comuni ben triti. Se il risultato è la nevrosi collettiva, l’ansia e il fastidio la trasmissione è venuta bene.

Avvertenze. Il piatto produce visibilità politica nel brevissimo periodo. Si consiglia dunque di consumarlo immediatamente, prima di essere miseramente sbugiardati.

Lorenzo DeclichDoppio veloLe destre e l'islamLibyan partyabd el-hamid shaari,bruno vespa,burqa,carfagna,daniela santanchè,ferrero,hijab,islam,italia,la russa,libia,mohammed game,musulmani,niqab,oriana fallaci,politica,porta a porta,roberta pinotti,silvia grilli,suad sbai,terrorismo,velo
Prendi la triste storia di un disadattato libico inesploso, le vicende di qualche decina di donne coperte in volto, una proposta di legge ad gruppettum (perché di questo si tratta) e mettili in una puntata di Porta a Porta, avendo cura di versare nel composto un cucchiaio di titolatura...