Il nostro Ministro degli interni ha una spiccata verve polemica, un certo cipiglio.

Spesso usa figure retoriche, strategie comunicative. Fra di esse c’è il “giochetto delle ipocrisie” che consiste essenzialmente nel dire: “sei più ipocrita di me, quindi ho ragione io” o anche “sono tutti ipocriti, proprio a me chiedi coerenza?”

A volte questo giochetto gli funziona male e il risultato è esilarante.

Ieri, 16 ottobre, era a un convegno sulla sicurezza urbana in provincia di Pordenone. Ecco come ha spiegato perché lui ritiene che in Libia non siano violati i diritti umani:

L’obiezione cade quando si scopre non solo che la Libia fa parte delle Nazioni Unite ma addirittura che l’attuale Presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e’ un ambasciatore libico. Come si fa, quindi, ad affermare che la Libia non rispetta i diritti umani e nello stesso tempo accettare un rappresentante di questo Paese come presidente dell’assemblea che deve garantire questi diritti?

In altre parole i diritti umani in Libia sono rispettati perché la Libia fa parte dell’ONU e un suo ambasciatore è un’alta carica dell’ONU dallo scorso 15 settembre.

E’ come dire che in un ristorante si mangia bene perché sul menu compaiono ottime ricette*.

Ma torniamo a bomba. La cosa si fa esilarante perché il Ministro afferma:

Io sono stato alcune volte in Libia e una volta ho temuto per la mia incolumita’, quando un giorno entrando nel ministero dell’Interno, sono rimasto bloccato per 45 minuti nell’ascensore e ho pensato che qualcuno volesse… Quando sono uscito, il ministro libico mi ha addirittura preso in giro dicendomi che l’ascensore era di fabbricazione italiana

Chissà se in quei momenti Maroni diceva fra sé e sé: “Be’, la Libia è all’ONU… mica mi faranno niente”.

La grandiosa gag si conclude in questo modo:

In Libia ho visitato i campi dove vengono trattenuti i clandestini e li ho visti anche in altri paesi europei e se devo essere sincero, non mi e’ sembrato che i campi libici siano meno attrezzati di quelli di alcuni paesi europei.

Aridaje. E’ come dire che se in Europa violano i diritti umani non bisogna preoccuparsi dei diritti umani che si violano in Libia.

Non fa ridere? A me tantissimo.

p.s. Intanto Matteo Mecacci, deputato radical-democratico e membro della Commissione Esteri, Relatore OSCE su Democrazia, Diritti Umani e questioni umanitarie chiede lumi sulla festicciola di ieri. La cosa però non fa molto ridere.

* Ministro, te la spiego bene. Siamo noi che chiediamo a te una risposta su questo tema. Non sei tu che devi fare la domanda a noi. O no? A meno che tu non sia davvero solidale e d’accordo con la Libia e l’attuale Presidente dell’Assemblea Generale e su questo abbiamo qualche indizio: sempre parlando di diritti umani, lo scorso 23 settembre, Ali al-Treki affermava le cose seguenti in merito all’omosessualità:

It is not acceptable in the majority of the world. And there are some countries that allow that, thinking it is a kind of democracy … I think it is not (fonte)

Ricevendo grosse critiche, come è ovvio immaginare, ma non da te che anzi, a giudicare da come si comporta il tuo partito in parlamento e fuori, dovresti essere un po’ d’accordo con  lui.

Lorenzo DeclichLibyan partyimmigrazione,italia,libia,mecacci,roberto maroni
Il nostro Ministro degli interni ha una spiccata verve polemica, un certo cipiglio. Spesso usa figure retoriche, strategie comunicative. Fra di esse c'è il 'giochetto delle ipocrisie' che consiste essenzialmente nel dire: 'sei più ipocrita di me, quindi ho ragione io' o anche 'sono tutti ipocriti, proprio a me chiedi...