Su Rai educational (il Grillo), il 2 aprile 2001 , Magdi Allam scriveva:

“L’Islam in quanto tale non è una minaccia, non è un elemento che si identifica con l’arretratezza, non è una religione che è incompatibile con la libertà e con il progresso; nel modo più assoluto! L’Islam è una fede, che, attraverso una interpretazione moderata, direi laica, è assolutamente compatibile con quelli che sono i valori portanti della società e della Costituzione Italiana”.

Sette anni dopo, sul Corriere del 23 marzo 2008, all’indomani del suo battesimo, spiegava:

“Mi sono chiesto come fosse possibile che chi, come me, si è battuto convintamente e strenuamente per un ‘islam moderato’, assumendosi la responsabilità di esporsi in prima persona nella denuncia dell’estremismo e del terrorismo islamico, sia finito poi per essere condannato a morte nel nome dell’islam e sulla base di una legittimazione coranica” … “Ho così dovuto prendere atto che, al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale”.

Non ho citato queste due cose per ricordare che Magdi Allam ha cambiato idea. Bensì per analizzare “come” l’ha cambiata.  Anzi, tengo a specificare che per me il problema non è cambiare. Ognuno può cambiare idea quanto vuole. Il problema è che l’idea messa in campo da Magdi Allam è concentrata su un solo punto: il conflitto.

Ovvero: si può dire “l’islam non è una minaccia” e poi togliere il “non” ma l’ottica è quella per cui uno si chiede: “siamo allo scontro o no?”

Per me è la domanda ad essere sbagliata. Il fatto è tutto un altro, e cioè che “L’Islam in quanto tale” non è né “compatibile con la libertà e il progresso”, né “fisiologicamente violento e storicamente conflittuale”. O meglio: può essere entrambe le cose, così come tutte le altre religioni, in base alle contingenze storiche.

Perché l’islam, appunto, è una religione. E, come tutte le religioni, è spendibile in politica da qualsiasi prospettiva: rivoluzionaria, di estrema destra, di estrema sinistra, di estrema moderazione etc.

Per ritornare a Magdi Allam: non a caso si è buttato in politica. Ha fondato il Partito per l’Europa Cristiana . Che poi dica: “siamo aperti a tutti, anche ai musulmani. Sono contrario alla guerra di religione” (fonte) è solo – appunto – politica.

Detto questo arrabbiarsi con Magdi Allam è abbastanza stupido proprio per i motivi spiegati qui.

Lorenzo DeclichLe destre e l'islamScomposte invettivecristianesimo,islam,italia,magdi cristiano allam,politica,religioni
Su Rai educational (il Grillo), il 2 aprile 2001 , Magdi Allam scriveva: 'L'Islam in quanto tale non è una minaccia, non è un elemento che si identifica con l'arretratezza, non è una religione che è incompatibile con la libertà e con il progresso; nel modo più assoluto! L'Islam è...