La guerra degli imeni non cessa.

E’ di oggi la notizia che Accademia Internazionale di Giurisprudenza Islamica (مجمع الفقه الاسلامي الدولي) di Gedda ha ribadito il suo no alla ricostruzione degli imeni se non in caso di stupro o rottura accidentale.

Giusto per mettere i puntini sulle i.

Dal punto di vista della battaglia delle fatwà gli schieramenti sono dunque due.

Il primo è quello citato, il secondo ha come terminale il gran mufti egiziano, Ali Gomaa, il quale ritiene che la ricostruzione dell’imene sia accettabile anche in altri casi, ma soprattutto che il futuro marito non possa pretendere la prova della verginità della futura moglie poiché non è in grado di dimostrare la sua.

Le motivazioni di Ali Gomaa sono semplici:

It is not rational for us to think that God has placed a sign to indicate the virginity of women without having a similar sign to indicate the virginity of men (fonte)

Tutta un’altra camminata.

Lorenzo DeclichDoppio veloal-azhar,ali gomaa,arabia saudita,bayumi,egitto,gran mufti,imene artificiale,islam,niqab,società,tantawi
La guerra degli imeni non cessa. E' di oggi la notizia che Accademia Internazionale di Giurisprudenza Islamica (مجمع الفقه الاسلامي الدولي) di Gedda ha ribadito il suo no alla ricostruzione degli imeni se non in caso di stupro o rottura accidentale. Giusto per mettere i puntini sulle i. Dal punto di vista...