Propaganda immigrazionista?
Quando si è destri dentro è facilissimo mettere in bocca agli altri parole e idee.
Questo è ciò che fa il ligio Massimo Introvigne scrivendo sul sito del suo Centro Studi sulle Nuove Religioni.
Nel suo “L’immigrazione, risorsa o problema?” il nostro si impegna mirabilmente nello sforzo di accreditare un solido pensiero di destra in rapporto alla questione dell’immigrazione e a questo proposito cita la “Dottrina sociale della chiesa per il XXI secolo di Benedetto XVI”, il concetto di “immigrazionismo” del controverso intellettuale francese Pierre-André Taguieff e il libro, appena uscito, del destrorso ma valido giornalista americano Christopher Caldwell dal titolo Reflections on the Revolution in Europe. Immigration, Islam and the West.
Bene, in 3 paragrafi ho sintetizzato un bel po’ di concetti, procediamo.
Le teorie esposte non sono nuove e il loro mix è la versione “alta” di chi ogni giorno, dalle colonne dei giornali di destra o da qualche studio televisivo, si scaglia contro i “relativisti”.
Ad esempio, le culture non sono tutte uguali:
Una cultura fondata sulla poligamia e una fondata sul matrimonio monogamico non sono «equivalenti». Alla luce non solo della religione ma anzitutto del diritto naturale, che s’impone a tutti sulla base della ragione, la poligamia è sbagliata e la monogamia è giusta (fonte).
A questo ragionamento possono essere rivolte diverse critiche. La prima è che nel mondo, oggi, non tutte le culture sono fondate sul matrimonio (ad esempio la mia e quella dei miei amici), che vi sono diversi generi di poligamia e monogamia e che, dunque, bisognerebbe per prima cosa interrogarsi se ad essere giusto sia il matrimonio in sé. La seconda è che se si cerca all’interno di queste “culture” monogame o poligame non si trova una omogeneità tale da far pensare che vi sia una vera contrapposizione fra di esse ma una contrapposizione al loro interno. Nell’islam, ad esempio, la poligamia è generalmente accettata ma è praticata raramente. Nel cristianesimo, invece, la poligamia non è accettata ma tollerata in alcuni casi: a meno ché non poniamo i mormoni al di fuori della cristianità o dell’umanità. Il concetto di cultura – così come lo usa Introvigne e anche il Papa – è, insomma, un po’ ballerino. E il loro pensiero sarebbe valido solo nel caso in cui queste culture avessero davvero un pensiero unico su alcuni temi, cosa che invece non è.
Detto questo, che era una diversione, e bypassando tantissime altre cose che forse un giorno analizzerò, passo a citare la frase con cui Introvigne introduce le “cinque tesi dell’immigrazionismo” (chi voglia leggerle può spingere qui):
La propaganda immigrazionista si fonda su cinque tesi fondamentali…*
Propaganda immigrazionista? Di che cosa stiamo parlando? Ma allora tutte le belle intenzioni, tutte le impalcature teoriche, tutte le citazioni di studiosi e giornalisti e papi servivano a individuari i cattivi propagatori di menzogne?
Che delusione. Introvigne vive in un mondo in cui se si ha una convinzione e la si espone si fa propaganda. In un mondo in cui si deve individuare un nemico, in questo caso “l’immigrazionista”, definendolo in qualche modo. Laddove l’immigrazionista non sa di essere tale o almeno non si è mai autodefinito in questo modo.
Tutto questo è davvero di destra.
p.s. Se conoscete qualche “Circolo immigrazionista” per favore fatemelo sapere, vorrei iscrivermi. Mi piace l’idea di essere un nemico dichiarato di Introvigne.
p.p.s. Provate a digitare “propaganda immigrazionista” su un motore di ricerca e fatevi 4 risate.
https://in30secondi.altervista.org/2009/11/13/propaganda-immigrazionista/Le destre e l'islamScomposte invettivebenedetto XVI,cesnur,christopher caldwell,concetto di cultura,cristianesimo,cultura,immigrazione,immigrazionismo,islam,massimo introvigne,matrimonio,monogamia,occidente,Pierre-André Taguieff,poligamia,relativismo culturale
Dopo decenni di egemonia pseudoculturale di sinistra è il caso prendiate atto che si puo’ dissentire dal vostro vangelo ideologico. E siamo oramai in molti a farlo, non eravate più abituati a che qualcuno discutesse le vostre (per Noi assurde) verità.
In ogni caso sarebbe interessante ci spiegaste, voi “immigrazionisti” buoni, ecumenici, francescani come potrebbe l’acqua di una piscina entrare dentro una borraccia. Se riusciste a spiegarcelo, invece di condannare ciecamente il nostro allarme umano, culturale, antropologico, geopolitico, sanitario, ecologico.., magari cambieremmo idea; ma per voi è ben più facile evitare di risponderci e bollarci come “di destra” e “xenofobi”, come se non si avesse più nemmeno il diritto ad aver paura, a questo mondo.
Salve, io non ho nessun vangelo ideologico. Ho argomentato, ho spiegato proprio come tu chiedi, dunque gradirei ricevere una obiezione sulle idee. Non accuse. Non sono buono, né ecumenico, né francescano. Penso però che se anche mettessimo tutta la flotta italiana a guardare le coste, tutti i nostri militari a sorvegliare le frontiere, se approvassimo leggi ancora più restrittive sull’immigrazione non avremmo altro esito che il peggioramento della nostra condizione come di quella di chi prova a venire qui. Io non preferisco bollarti come di destra e xenofobo. Se sei di destra sei di destra, e se a mio modo di vedere sei xenofobo ti dico che sei xenofobo: ho il diritto di pensare e scrivere ciò che voglio.
E poi non bollo nessuno. E’ Introvigne che casomai bolla non si sa chi come “immigrazionista”. Io non nego diritti a nessuno, tantomeno quello di avere paura ma… ma che c’entra tutto ciò con quello che ho scritto? O forse dovrei evitare di scrivere? Riguardo all’acqua di una piscina che entra in una borraccia non ho nessuna risposta, non sono il mago Otelma. Ti chiederei invece di spiegarmi quali sono le tue soluzioni. Nessuno nega i problemi, siamo qui per ragionarci sopra. Ma sappi che ritengo che tu non abbia più diritti sulla terra di quanti ne abbia un qualsiasi altro essere umano.
Sull’egemonia pseudoculturale di sinistra. Io sono qui, ho studiato quello che ho studiato e ne rendo conto, non aderisco a partiti o a ideologie e mi sono fatto le mie idee, molto spesso superando con fatica modi di pensare e di ragionare precostituiti nel mio ambito di studi come in altri ambiti. E faccio qualche battaglia proprio per affermare tutto questo. Quindi mi piacerebbe discutere sui contenuti.
Non vedo di quali altri contenuti si possa discutere se non di una situazione che sta degenerando, come è successo a parigi, con quei pestaggi sistematici e meticolosi di neri (sotto gli occhi inermi di una polizia imbelle e impotente)
ecco i link (che avremo cura di diffondere quanto più possibile)
http://e-h.splinder.com/post/7555333/23+Marzo+2006%3A+aggressioni+dei
Il tormentone del non aver la bacchetta magica per risolvere l’unico vero problema, quello della botte e del bicchiere è l’argomento che ci ha condotti sin qui.
Rimedi? rimandare a casa gli irregolari attraverso rastrellamenti sistematici e scientifici, come la nuova legge esigerebbe. L’esercito serve per difendere i confini nazionali..asserire che tanto non ci riesce è il tipico argomento rinunciatario. A nord la Lega sta risolvendo (vedi operazione “White Christmass”), e se la gente la vota è perché è esasperata. Infischiarsene di tale esasperazione, anziché far fronte alle richieste di un popolo che ha da sempre per nascita assegnato un territorio (o vogliamo contestare lo jus soli?!), significherà rinforzare ogni giorno di più quel sano DIRITTO AD AVER PAURA da sempre contestato a sinistra.
L’accoglienza, la carità ed il deformante multietnicismo e multiculturalismo non sono obblighi giuridici, non vi sono leggi che li impongono. E finalmente lo abbiamo capito.
C’è un problema. Io non vedo bianchi e neri. Per me le persone sono tutte uguali. Nelle foto che posti io vedo solo pestaggi. E mi piacerebbe capirne il contesto. Comunque ti ricordo che in Francia la situazione è completamente diversa dalla nostra. Quelle persone che compaiono nelle fotografie sono probabilmente tutti francesi. Non vedo come, anche volendo, potresti “cacciarli” dalla Francia.
Chiunque ha diritto di avere paura ma c’è chi gioca sulla paura degli altri. E personalmente mi repelle chi riceve consensi perché sfrutta la paura degli altri, come i leghisti. Ho la sensazione che questi ultimi più che non volere gli immigrati non li vogliano vedere per strada, che è cosa ben diversa.
Finché stanno alla catena e stanno zitti va bene. Se invece circolano per le strade e dicono qualcosa allora nasce il problema. Tipico atteggiamento bigotto.
Io dico che soluzioni non ce ne sono perché le problematiche dell’immigrazione sono estremamente complesse, di dimensione mondiale, e si rinnovano continuamente nelle forme.
L’unico modo che abbiamo per affrontare questo genere di cose è:
1. riconoscere il problema (non nasconderlo sotto il tappeto come vogliono i leghisti);
2. ammettere che si tratta di fenomeni complessi, di livello globale (e quindi impegnarsi davvero a livello internazionale, non come fanno Maroni e Berlusconi con la Libia)
3. approntare strumenti proporzionati ai problemi (cioè non andare alla guerra di Russia con le scarpe di cartone, per intenderci)
4. attuare strategie proporzionate ai problemi (cioè non improvvisare e non improvvisarsi)
Non è facile così come non è facile il mondo. Caro Helmut. E non credere che sia contento di come si comportano in merito “quelli di sinistra”.