Giulio Meotti, di cui ho già scritto, si spende per individuare i cattivi maestri dell’intercultura.

Trova però soltanto uno studioso di islam piuttosto mite e sostanzialmente misurato.

Un buon cristiano.

Decide quindi di trasformarlo in un mefistofelico orchestratore di ingegneria culturale, un nazista al contrario che invece di sterminare accoppia.

Il suo articolo su “Il Foglio” del 10.12.2009, lancia un:

“Alla curia di Milano c’è un prof che lavora per un’ibridazione con l’islam”

Un’ibridazione con l’islam? Poffarbacco! Alla curia di Milano??

L’incriminato è Paolo Branca, oggi professore d’arabo alla Cattolica di Milano ma già ricercatore e poi professore in due o tre altri atenei. Uno che ha fatto una carriera universitaria abbastanza classica e che, se dovessi giudicarlo dal punto di vista accademico, definirei “abbastanza antico” nell’impostazione – un islamista “old school” – ma non certamente un esaltato ibridatore di culture.

Il problema di Meotti, in definitiva, è che Branca:

è il teorico della “contaminazione delle culture”, in nome dell’integrazione, e il punto di riferimento sull’islam del cattolicesimo democratico. Branca è fautore del cosiddetto modello “interculturale” che domina a Milano da anni (“lavoriamo perché il nostro mondo diventi un grande laboratorio interculturale”).

Infatti, secondo Meotti:

L’ibridazione teorizzata da Branca è una delle due inclinazioni della chiesa sull’islam, e contrasta con lo sguardo critico di studiosi come Samir K. Samir. Branca è stato promotore dell’equivoca “Giornata del dialogo CristianoIslamico” assieme a Don Zega e al portavoce dell’Ucoii, Hamza Piccardo (fonte).

Allora. Dialogo islamocristiano e Samir Khalil Samir.

Il dialogo cristiano-islamico o islamico-cristiano che dir si voglia, è vecchio di quasi un secolo.

Uno dei suoi principali strumenti operativi è il P.I.S.A.I., Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica. E sottolineo PONTIFICIO. Sul sito si legge che il P.I.S.A.I. è:

a study and research centre which aims to promote interreligious dialogue with Muslims through a deep knowledge of the Arabic language and Islamic studies.

Il PISAI infatti tiene corsi di arabo e di islamistica e, fra l’altro, pubblica annualmente, dal 1975, la rivista Islamochristiana.

Addirittura, questi ibridatori mettono l’islam prima del cristianesimo! E mettono Branca nel comitato scientifico della rivista!

Peccato che il gesuita egiziano Samir Khalil Samir, e cioé secondo Meotti l’antagonista di Branca, abbia insegnato al P.I.S.A.I. e sia anche lui nel comitato scientifico di Islamochristiana.

Meotti. Non dire bubbole. Non inventare storie.

‘St’ibridazione di cui parli è una vera panzana.

Che poi Branca abbia i suoi limiti e/o sia ben connesso con le alte sfere – cosa di cui tratta il seguito dell’articolo – è un altro discorso, tutto da verificare, sul quale non ho niente da dire.

Lorenzo DeclichScomposte invettivecattolicesimo,dialogo islamocristiano,don zega,giulio meotti,il foglio,islam,islamochristiana,italia,paolo branca,pisai,samir khalil samir
Giulio Meotti, di cui ho già scritto, si spende per individuare i cattivi maestri dell'intercultura. Trova però soltanto uno studioso di islam piuttosto mite e sostanzialmente misurato. Un buon cristiano. Decide quindi di trasformarlo in un mefistofelico orchestratore di ingegneria culturale, un nazista al contrario che invece di sterminare accoppia. Il suo articolo...