La frattina di Tornasole
Ieri in televisione c’era Frattini.
Tirava le somme della sua attività di Ministro degli esteri italiani e, ovviamente, incensava se stesso e il governo di cui fa parte.
Fra le cose che ha detto la più importante è certamente che l’Italia ha avviato buoni rapporti economici con il nuovo soggetto economico mondiale, il Consiglio di Cooperazione dei Paesi Arabi del Golfo.
Bene, ora tutto torna. Leggete in fila:
- questo pezzo, ormai famoso, di Robert Fisk;
- questa notizia sulla moneta unica dei paesi del Consiglio;
- le notizie sul crollo di Dubai (vedi);
- quelle sull’agitazione della nostra diplomazia nel Golfo (vedi);
- quelle sul pronismo della nostra università (vedi).
Soldi, petrolio, potere. Gli italiani si mettono in coda.
Mentre io sono ancora in attesa che qualcuno degli incolonnati accenni, anche vagamente, a diritti umani e democrazia.
O si lamenti delle persecuzioni su base religiosa in quei paesi.
Che lo sappiano gli scomposti invettori nostrani d’ogni provenienza: quando c’è di mezzo il soldo i vostri governanti se ne fregano della vostra civiltà e della vostra religione.
Le croci e le mezzelune se le cuciscono amabilmente sulle mutande.
E poi ridono.
La bubbola del conflitto di civiltà ve la fanno ciucciare ogni giorno a colazione, e voi abboccate.
Avete letto? Avete capito bene?
Ok.
A quelli della nostra sinistra che pensano che Fini dica/faccia cose di sinistra, invece, dico solo di tirare fuori la testa dal secchio.
https://in30secondi.altervista.org/2009/12/19/la-frattina-di-tornasole/IslamercatoLe destre e l'islamcina,consiglio di cooperazione dei paesi arabi del golfo,democrazia,diritti umani,dollaro,dubai,franco frattini,islam,paesi del golfo,petrolio,robert fisk,università
x lorenzo: ricontrolla i link, a volte mi sembra non rimandino alla fonte citata.
Poi sull’articolo di Fisk: le “trattative segrete” sono in realtà ben poco segrete. Il progetto per la “Gulf Currency” (nome provvisorio khaliji/khaleeji=del Golfo) ha più di un anno di vita, il suo sito internet (www.gulfcurrency.org) risale almeno all’estate 2008 e già si moltiplicano le proposte e le discussioni per dargli un nome arabo più significativo di khaliji. Nessun complotto anti-dollaro quindi, anzi forse un’occasione per stabilizzare i prezzi del petrolio.
D
Be’, l’articolo di Fisk non è sulla moneta unica in particolare, ma su trattative segrete fra “golfini”, cinesi, russi, francesi. Cito l’incipit:
Quasi a simboleggiare il nuovo ordine mondiale, gli Stati arabi hanno avviato trattative segrete con Cina, Russia e Francia per smettere di usare la valuta americana per le transazioni petrolifere. Mettendo in atto la piu’ radicale trasformazione finanziaria della recente storia del Medio Oriente gli Stati arabi stanno pensando – insieme a Cina, Russia, Giappone e Francia – di abbandonare il dollaro come valuta per il pagamento del petrolio adottando al suo posto un paniere di valute tra cui lo yen giapponese, lo yuan cinese, l’euro, l’oro e una nuova moneta unica prevista per i Paesi aderenti al Consiglio per la cooperazione del Golfo, tra cui Arabia Saudita, Abu Dhabi, Kuwait e Qatar.
Sì sì, l’ho letto l’articolo di Fisk. Quello che mi stupisce è che come al solito si gridi al complotto per un qualcosa che è invece trasparente, una discussione che aviene sotto l’egida del FMI. E’ vero che il punto cruciale è cme sarà composto il paniere di questa nuova moneta unica. Il “dibattito” è se ancorarlo al dollaro (come ora tutte le valute golfine), al petrolio (avventuroso) o a un paniere che comprenda varie valute (già più plausibile) e in questo caso quali concorreranno.
Il discorso elementare è che se io vendo uova vorrei poter decidere se essere pagato in mele o in conchiglie, dato che le mele le posso mangiare, mentre le conchiglie le posso scambiare solo con chi le apprezza… Soprattutto viste le ultime fregature ricevute dai mercati della finanza globale…
D.