Giovanni Sartori appare irritato dalla critica che Tito Boeri gli porta riguardo al suo articolo dello scorso 20 dicembre, del quale  ho scritto qui e qui.

L’argomento di Boeri è di facile comprensione: la statistica dice che in Europa la stragrande maggioranza dei musulmani di seconda e terza generazione sente di appartenere al paese di nascita. Da dove Sartori trae la convinzione che i musulmani non siano integrabili?

Non è un argomento fortissimo, d’accordo. Ma neanche peregrino.

E Sartori se la prende, scompostamente. Appare infastidito, piccato, colpito nel suo amor proprio.

La sua risposta a Boeri si intitola: “Una replica ai pensabenisti sull’Islam” e, dopo un breve cappello, esordisce con un:

Se Boeri, che è professore di Economia del lavoro alla Bocconi e autorevole collaboratore di Repubblica, non è in grado di capire quel che scrivo (il suo attacco ignora totalmente il mio argomento) e dimostra di non sapere nulla del tema nel quale si spericola, figurarsi gli altri, figurarsi i politici (fonte).

Bene.

Sartori: lascia stare Tito. Lascia perdere i politici. Rispondi a noi, invece.

Ecco qui un bell’elenco di repliche su errori e pressapochismi che rendono il tuo articolo assai criticabile a tutti i livelli.

  1. L’Islam, l’Italia e l’India. Errori e sciocchezze sulla prima pagina del Corriere della Sera
  2. Caro Sartori, chi è lo sprovveduto?
  3. Risposta all’editoriale di Giovanni Sartori sulla “Integrazione degli islamici”

Non so, forse è il caso davvero di scrivere al Corriere.

Ma andiamo avanti perchè non è finita. Non entro nella polemica sul concetto di “pensabenista” perchè non mi sembra degna di essere discussa e perchè non mi sento chiamato in causa.

Mi voglio concentrare invece su colui che Sartori considera il suo nume tutelare, colui che rende il nostro più importante polititogo un uomo dal “pedigree accademico”:

la verità è che io seguo l’interpretazione della civiltà islamica e della sua decadenza di Arnold Toynbee, il grande e insuperato autore di una monumentale storia delle civilizzazioni (vedi Democrazia 2008, pp. 78-80). Il mio pedigree di studioso è in ordine. È quello del mio assaltatore che non lo è.

Arnold Joseph, e non Arnold, si intende. Perchè Arnold Toynbee, padre di Arnold Joseph, non scrisse nessuna monumentale “storia delle civilizzazioni”.

E poi: “Civilizzazione” è “civiltà” non sono sinonimi in italiano, caro Sartori. Mentre in inglese, lingua che conosci bene, esiste solo “civilization” (“civility” copre un campo semantico molto ristretto, significa più o meno “cortesia”).

In italiano, la “civilizzazione” è “l’atto di civilizzare”. Toynbee ha scritto una storia delle civiltà, non una storia delle civilizzazioni. O forse il tuo era un lapsus?

Certo non sono errori che un uomo dal pedigree accademico può concedersi.

Quanto alla “monumentale opera”, datatissima, è stata più volte e per buone ragioni pesantemente criticata.

Altro che “insuperata” … è decisamente “anziana”! E, al di là di questo, basta leggere la voce di wikipedia su Toynbee per capire che il pedigree di Sartori non è granché.

Infine: non mi risulta che Toybee fosse un islamista. Era un comparatista storico. Non era uno che potesse permettersi una “interpretazione della civiltà islamica”.

Sempre che una civiltà si possa “interpretare”.

Comunque: per quanto mi riguarda ho già da tempo discusso di Toynbee e della sua progenie, fra cui figura anche Bernard Lewis. Trovate i riferimenti nei “capisaldi” di questo blog.

Sartori, lì troverai tutto ciò che riguarda te e quelli che come te non hanno mai davvero guardato più in là di Costantinopoli.

Ah, i vecchi tromboni! Lo dicevo io che era un fatto generazionale.

Lorenzo DeclichLe destre e l'islamScomposte invettivebangladesh,buddismo,cittadinanza,corriere della sera,giovanni sartori,india,indonesia,induismo,islam,italia,pakistan,tito boeri,tolleranza,turchia
Giovanni Sartori appare irritato dalla critica che Tito Boeri gli porta riguardo al suo articolo dello scorso 20 dicembre, del quale  ho scritto qui e qui. L'argomento di Boeri è di facile comprensione: la statistica dice che in Europa la stragrande maggioranza dei musulmani di seconda e terza generazione sente...