Il sarcasmo è spesso dannoso. Quindi, ogni tanto, bisogna spiegare il motivo per cui lo si usa, altrimenti si rischia di apparire pretestuosi.

Ho usato spesso il sarcasmo nei confronti del nostro Ministro degli Esteri, Franco Frattini, e ora spiego perché (qui trovate i miei post sul nostro Ministro).

L’ho fatto perché penso che la sua “azione diplomatica”, specialmente per le aree di cui mi occupo, sia subalterna e inessenziale.

E che la sottile ipocrisia di cui la diplomazia normalmente si sostanzia non giustifica tale atteggiamento.

Frattini non perde mai un’occasione per dichiarare o proporre qualcosa. Ma le sue dichiarazioni appaiono quasi sempre pleonastiche e le sue proposte assolutamente fuori luogo.

L’ultima in ordine di tempo riguarda lo Yemen.

Lo scorso 1 gennaio, a seguito del fatto di Detroit, Gordon Brown, il Primo ministro britannico, ha invitato la comunità internazionale ad una conferenza internazionale sullo Yemen da tenersi il prossimo 28 gennaio (fonte).

Gli obiettivi sono:

  1. rafforzare e coordinare gli aiuti allo sviluppo
  2. coordinare la lotta al terrorismo
  3. promuovere riforme politiche, economiche e sociali nell’area

Bene. Al di là del ragionamento che si può fare sull’utilità di conferenze del genere, cosa fa il nostro Frattini?

Propone un gruppo “Friends of Yemen”:

Roma, 8 gen. – (Adnkronos) – Il ministro degli Esteri Franco Frattini proporra’ “la costituzione di un gruppo di Paesi amici dello Yemen perche’ cooperino tra loro e con le autorita’ yemenite per rafforzare le misure di capacity building sulla sicurezza”. Ad annunciarlo e’ stato il portavoce della Farnesina Maurizio Massari, precisando che la proposta, anticipata ai colleghi dell’Unione europea, sara’ formalizzata alla conferenza di Londra sullo Yemen che si terra’ il prossimo 28 gennaio. Obiettivo del gruppo sara’ quello di aiutare le autorita’ di Sanaa “a controllare meglio al sicurezza, senza ovviamente alcuna capacita’ impositiva e tenendo conto del principio di autoresponsabilizzazione” del Paese (fonte).

Ma questa conferenza, caro Frattini, a cosa servirebbe se non – almeno in parte – a “rafforzare le misure di capacity building sulla sicurezza”?

C’era proprio bisogno di questi “amici dello Yemen”?

No, non ce n’era bisogno.

Probabilmente Frattini ha la sindrome di Berlusconi in politica estera: si attribuisce – a beneficio della pubblica opinione italiana – iniziative che non ha preso (vi ricordate l’accordo sul gas?).

E lo fa, semplicemente, dichiarando qualcosa.

Frattini farebbe meglio se si curasse dello stato in cui versano le rappresentanze diplomatiche in Medio Oriente e in Africa settentrionale, ad esempio. Qui trovate il loro comunicato (diramato dal Sindacato Nazionale Dipendenti del Ministero degli Affari Esteri, Sndamae) sui tagli operati nella scorsa legge finanziaria.

Lorenzo DeclichIn 30 secondifranco frattini,gordon brown,ministero degli esteri,yemen
Il sarcasmo è spesso dannoso. Quindi, ogni tanto, bisogna spiegare il motivo per cui lo si usa, altrimenti si rischia di apparire pretestuosi. Ho usato spesso il sarcasmo nei confronti del nostro Ministro degli Esteri, Franco Frattini, e ora spiego perché (qui trovate i miei post sul nostro Ministro). L'ho fatto...