Sappiamo chi Franco Zerlenga non è.

Zerlenga non è un professore di storia dell’islam alla New York University.

Zerlenga non è nemmeno newyorkese, o perlomeno è un newyorkese che riesce a scrivere una frase sgrammaticata come questa:

“scholar, good friend of Israel, i’am supporting the netaneyou governament” (fonte)

Il personaggio è così poco credibile che c’è chi, come Andrea e Mauro Gilli, ha messo in dubbio la sua stessa esistenza (fonte).

Fino ad ora ignoravo questa “firma”.

Sono un ingenuotto e, d’altra parte, non mi piace leggere “Il Foglio”, mi fa passare l’appetito.

Senonché sono successe due cose:

  1. Andrea di On lyon mi ha chiesto se conoscevo Zerlenga;
  2. ho letto l’ultimo pezzo della striscia “That’s it” (su Camillo) in cui Christian Rocca “lo intervista” sul caso Sartori.

Si tratta di un “meta-articolo” tramite cui qualcuno che ci tiene a farci sapere di essere un amante della buona tavola, veicola concetti e opinioni altrimenti impresentabili.

E dà qualche consiglio a Sartori.

Vi invito a leggere questo capolavoro: vero fango.

Franco Zerlenga è un maestro della cospirazione. E anche uno che fa le cose di pancia.

Lorenzo DeclichLe destre e l'islamScomposte invettivechristian rocca,franco zerlenga,giovanni sartori,il foglio,islam,new york
Sappiamo chi Franco Zerlenga non è. Zerlenga non è un professore di storia dell'islam alla New York University. Zerlenga non è nemmeno newyorkese, o perlomeno è un newyorkese che riesce a scrivere una frase sgrammaticata come questa: 'scholar, good friend of Israel, i'am supporting the netaneyou governament' (fonte) Il personaggio è così poco...