Visto il chiasso che trovo in rete, mi ritrovo spesso a pensare di vivere in un mondo in cui controjihadisti, paurofili, guerrafondai e antimmigrazionisti hanno di fatto la meglio.

Il mio reader in genere non fa che vomitare odio, invettive, ignoranza, propaganda.

Ogni giorno prendo tutta quella spazzatura e la butto nel cestino, sperando che non ridondi.

E invece no, ridonda eccome. La mattina dopo mi ritrovo a cestinare le copie della monnezza del giorno prima.

Ci impiego settimane ad ammazzare quelle bugie che come loa si intrufolano in ogni tag che uso.

Sempre che poi non resuscitino.

Ogni tanto, però, capita di trovare qualcosa da leggere, e allora il mio umore torna più o meno buono.

E’ il caso di Eurabian Follies, the shoddy and just plain wrong genre that refuses to die, un articolo di Justin Vaïsse (senior fellow al Brookings Institution’s Center on the United States and Europe) apparso in gennaio su Foreign Policy.

Lì troverete tutto quello che dovete sapere sul mito dell’Eurabia e sull’islam in Europa, con tanto di fonti affidabili cliccabili, dati alla mano etc. etc.

L’osservazione più interessante di Justin riguardo alla letteratura eurabica, a mio modo di vedere, è che:

Despite their Europe-focused content, these books are a largely North American phenomenon

Insomma, se basta della letteratura di genere a ingenerare il panico negli europei più sensibili, dovremmo iniziare a parlare di Eumerica, non di Eurabia.

Lorenzo DeclichLe destre e l'islamScomposte invettiveeurabia,europa,foreign policy,islam,Justin Vaïsse,occidente,stati uniti
Visto il chiasso che trovo in rete, mi ritrovo spesso a pensare di vivere in un mondo in cui controjihadisti, paurofili, guerrafondai e antimmigrazionisti hanno di fatto la meglio. Il mio reader in genere non fa che vomitare odio, invettive, ignoranza, propaganda. Ogni giorno prendo tutta quella spazzatura e la butto...