Foreign Policy e le follie eurarabe
Visto il chiasso che trovo in rete, mi ritrovo spesso a pensare di vivere in un mondo in cui controjihadisti, paurofili, guerrafondai e antimmigrazionisti hanno di fatto la meglio.
Il mio reader in genere non fa che vomitare odio, invettive, ignoranza, propaganda.
Ogni giorno prendo tutta quella spazzatura e la butto nel cestino, sperando che non ridondi.
E invece no, ridonda eccome. La mattina dopo mi ritrovo a cestinare le copie della monnezza del giorno prima.
Ci impiego settimane ad ammazzare quelle bugie che come loa si intrufolano in ogni tag che uso.
Sempre che poi non resuscitino.
Ogni tanto, però, capita di trovare qualcosa da leggere, e allora il mio umore torna più o meno buono.
E’ il caso di Eurabian Follies, the shoddy and just plain wrong genre that refuses to die, un articolo di Justin Vaïsse (senior fellow al Brookings Institution’s Center on the United States and Europe) apparso in gennaio su Foreign Policy.
Lì troverete tutto quello che dovete sapere sul mito dell’Eurabia e sull’islam in Europa, con tanto di fonti affidabili cliccabili, dati alla mano etc. etc.
L’osservazione più interessante di Justin riguardo alla letteratura eurabica, a mio modo di vedere, è che:
Despite their Europe-focused content, these books are a largely North American phenomenon
Insomma, se basta della letteratura di genere a ingenerare il panico negli europei più sensibili, dovremmo iniziare a parlare di Eumerica, non di Eurabia.
https://in30secondi.altervista.org/2010/01/22/foreign-policy-e-le-follie-eurarabe/Le destre e l'islamScomposte invettiveeurabia,europa,foreign policy,islam,Justin Vaïsse,occidente,stati uniti
Grazie per lo spunto. Ho anche io FP nel reader, ma questo mi era sfuggito
C’è una ragione per cui la letteratura eurabistica prolifera in America più che in Europa (o almeno altrettanto). E non credo sia l’islamofbia.
Secondo me è l’idea portata avanti da alcuni “ideologi” americani che il declino dell’Europa possa in qualche modo mitigare quello americano.
Si sa che in passato ci sono state negli USA correnti che propugnavano la strategia di un’europa debole e divisa (contro la UE, contro l’Euro). La tesi degli eurabisti consoliderebbe l’idea che l’Europa ha ancora bisogno della protezione USA, e che dunque questi possono ancora svolgere il ruolo di paladini del mondo, o nel mondo.
D
Mi autoreplico, perché ho pensato a un’altra ragione per cui gli americani possono appassionarsi alla letteratura euarabistica. Una ragione meno complottistica e più storico-culturale.
Gli americani hanno ben presente nella loro cultura cosa rappresenti la minaccia di una forte immigrazione in un continente e le modifiche sociali e culurali che può portare, perché è esattamente quello che è successo sulle “loro” terre a partire dall’arrivo del Mayflower sulle coste americane: 200 anni di immigrazione europea (protestante fanatica inglese, cattolica irlandese e italiana, ebrea tedesca, ecc.) in America hanno cancellato fisicamente la società e la cultura indigena, piuttosto che integrarsi in essa.
Sartori ne dedurrebbe che i cristiano-giudaici non sono integrabili?
D
Lorenzo ti segnalo anche questo articolo, anche se probabilmente l’avrai già letto:
http://www.theglobeandmail.com/news/world/article711186.ece
Poi su LoonWatch hanno già demolito per bene le favole degli “euarabisti”, che altro non sono che LETTERATURA FANTASY per razzisti incalliti.
;-) Buon pezzo. Bisognerebbe fare una raccolta in merito. Io ho citato l’articolo “più fresco” ma c’è molto in rete.