L'islam davanti al fuoco
In Italia lo scoutismo è percepito come qualcosa che appartiene al mondo cattolico.
Ed effettivamente, guardando ai numeri e alle ritualità dello scoutismo italiano, possiamo dire che è così.
Ora, come leggiamo il fatto che a Brescia Verona è nato il primo gruppo di scout musulmani italiano (fonte)?
Dobbiamo considerarlo un buon esempio di integrazione, o c’è qualcosa di più?
Leggendo qua e là sul sito dell’ASMI sono incappato in questo:
Nello scoutismo si possono ritrovare tutti i valori essenziali dell’Islam. Giocando insieme i giovani non imparano solo ad accendere un fuoco o costruirsi un riparo, ma percorrono anche un cammino di vera crescita spirituale. La dimensione religiosa viene vissuta così come una proposta, mai come un’imposizione, affinché i giovani realizzino il consiglio di Baden Powell “Se vuoi veramente intraprendere la strada verso il successo, cioè verso la felicità, devi dare una base religiosa alla tua vita”.
Non credo che il consiglio di BP, un militare inglese che prestò servizio per lo più nelle colonie, fosse diretto ai musulmani.
Proprio per questo a me il messaggio sembra soprattutto di promozione di una religiosità purchessia.
E, soprattutto, un esempio di cristianizzazione dell’islam in un mondo sincretico dove il concetto di “conflitto di civilità” perde inevitabilmente senso.
Chissà cosa ne pensano i controcrociati.
https://in30secondi.altervista.org/2010/01/31/lislam-davanti-al-fuoco/Mille moscheebaden powell,bp,cristianizzazione,islam,italia,scout,scoutismo
Sono stato scout per anni, e posso dirti qualcosa.
Lo scoutismo nei paesi musulmani ha una storia lunga (mi pare che i primi gruppi siano stati fondati già negli ultimi anni dell’impero ottomano, ma non sono sicuro) e credo che BP stesso, che morì in Kenya, non avesse particolari problemi al riguardo.
E’ vero che la principale associazione scout italiana è d’ispirazione cattolica (per quanto spesso le gerarchie la trovino fastidiosamente indipentente) ma non è l’unica, e non c’è nulla di intrinsecamente cattolico nello scoutismo in sé.
Peraltro moltissimi aspetti del metodo scout erano condivisi dai Pionieri (nei paesi comunisti: in alcuni paesi, non solo comunisti, esistono ancora, qualche anno fa leggevo di una loro organizzazione in Spagna) e dal gruppo giovanile ebraico socialista Hashomer Hatsair.
In Italia esistono almeno cinque o sei associazioni che si richiamano al metodo educativo scout di BP; delle più importanti, due sono cattoliche ed una laica. Ne dovrebbe esistere anche una ebraica ma ne so pochissimo. Per cui ci trovo poco di strano, anzi.
Tra l’altro, nella AGESCI (l’associazione italiana più numerosa, cattolica) ai non cattolici è sempre stato dato il benevenuto, in ottiche tendenzialmente di rispetto, anche a non-cattolici di qualsiasi confessione. Il punto determinante è che ovviamente nessuno di loro può svolgere incarichi da capo/educatore, per i quali è richiesto appunto essere cattolici, sebbene le maglie siano relativamente larghe.
entrato per commentare, trovo invece un commento che mi sento di sottoscrivere integralmente, compresa l’opinione sulla maggiore organizzazione cattolica del settore, che per la cronaca si chiama Agesci.
Aggiungo solo che l’associazione di cui parla il post mi sembra sia nata a Verona e non a Brescia, mi pare di averne parlato a suo tempo nel mio blog
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2009/18-maggio-2009/a-verona-nasce-primo-gruppo-scuot-musulmani-1501366651617.shtml
Vi ringrazio per le precisazioni, ora ne so di più.
Interessanti anche i commenti all’articolo linkato da Donmo.
Aggiungo altri link che mi sembrano interessanti:
1. Islamic Council on Scouting of North America and National Islamic Committee on Scouting
2. International Union of Muslim Scouts
3. Egyptian Federation for Scouts and Girl Guides
In questo post avevo 2 obiettivi:
1. spiegare quanto contrapporre oggi le “civiltà” sia stupido in un contesto in cui osserviamo ovunque (quindi anche nello scoutismo) un avanzato processo di interconnessione economica e culturale. Il caso dei boy scout è particolarmente pregnante perché in gioco ci sono anche diversi valori condivisi.
2. raccontare ad eurabisti e controjihadisti vari quanto l’islam di oggi abbia già da tempo integrato in sé una serie di elementi culturali e – mi si passi il termine – valoriali, non nativi (ricordo, fra l’altro, ma non ho adesso modo di citare correttamente una fonte, che lo stesso Sa`id Qutb era favorevole alla promozione dello sport come strumento per il benessere delle persone). Poiché questi personaggi parlano di “islamizzazione” dell’Europa e cose simili io, usando un ragionamento paradossale, sono andato a cercare uno di quei punti di “unione” in cui l’elemento religioso, in origine cristiano, passa senza problemi e senza colpo ferire in contesto islamico.
Bene, ora però devo mostrarvi che il mio discorso non è del tutto astruso. E per far questo linko:
1. l’articolo allarmato del famosissimo Daniel Pipes dall’eloquente titolo: Boy Scouts and Girl Scouts Promote Radical Islam.
2. un interessante (e molto più equilibrato) articolo dal titolo ALLAH AND COUNTRY; ISLAMIC BOY SCOUTS; It’s the fastest-growing, in cui si sottolinea che, per quando riguarda gli Stati Uniti, quelle scout sono “organizations perceived for generations as reflecting Judeo-Christian beliefs”. Il ché, appunto riporta a quanto detto nel post.
I due articoli sono di americani, d’accordo. Ma come ho sottolineato altrove Eurabia & altre fobie simili vengono proprio da lì.
Certo, qui vado sul sottile… mi ripropongo di fare altri esempi riguardo a questo argomento. Uno fra tutti è quello “croce rossa / crescente rosso”.
Lorenzo, non sono del tutto d’accordo sul fatto che in origine lo scoutismo contenesse un elemento religioso specificamente cristiano.
Per quel che ricordo, baden powell era un teista con opinioni religiose piuttosto personali e non sono sicuro che appartenesse ad una qualche Chiesa (anche se certamente veniva da un ambiente protestante).
“per quando riguarda gli Stati Uniti, quelle scout sono “organizations perceived for generations as reflecting Judeo-Christian beliefs”.’
Sì, ma lo stesso concetto di “judeo-christian” è una assurdità ideologica se si contrappone all’Islam. Non riesco a immaginare credenze più “giudeo-cristiane” di quelle musulmane :D.
Allora ricapitoliamo: BD diceva “Se vuoi veramente intraprendere la strada verso il successo, cioè verso la felicità, devi dare una base religiosa alla tua vita” e dunque doveva essere abbastanza “religioso”. Sebbene probabilmente non afferente per forza all’una o all’altra chiesa questa sua religiosità doveva nascere in ambiente cristiano-protestante.
Ho trovato questo, non so che ne pensi:
“I don’t mean by this the mere soldiering and sailoring services; we
have no military aim or practice in our movement; but I mean the ideals
of service for their fellow-men. In other words, we aim for the
practice of Christianity in their everyday life and dealings, and not merely the profession of its theology on Sundays….
The co-operation of tiny sea insects has brought about the formation of
coral islands. No enterprise is too big where there is goodwill and
co-operation carrying it out. Every day we are turning away boys
anxious to join the Movement, because we have no the men or women
to take them in hand. There is a vast reserve of loyal patriotism and
Christian spirit lying dormant in our nation to-day, mainly because it
sees no direct opportunity for expressing itself. Here in this joyous
brotherhood there is vast opportunity open to all in a happy work that
shows results under your hands and a work that is worth while because it
gives every man his chance of service for his fellow-men and for God. ”
(Scouting for Boys 1908) (http://www.faqs.org/faqs/scouting/rec.scouting.issues/section-11.html )”
Ora: non ho nulla di preconcetto contro lo scoutismo o contro BP, ma non mi sembra di dire nulla di sbagliato se affermo che la base dello scoutismo è cristiana. Sulle radici giudaico cristiane la cosa si commenta da sé: parliamo sempre di “percezioni” e di “cose americane”.
risulta anche a me che Powell fosse teista, del resto la frase “Se vuoi veramente intraprendere la strada verso il successo, cioè verso la felicità, devi dare una base religiosa alla tua vita”, potrebbe essere sottoscritta da qualsiasi massone degno di questo nome.
La citazione è interessante, ma talmente generica che aggiunge poco alla discussione.
In effetti BP mi risultava essere appunto un massone. E il concetto di “base religiosa”, intendendo per questa una qualsiasi delle tre religioni di stampo abramitico, inclusa quella islamica, è perfettamente coerente con l’idea della Massoneria.
Accidenti, i commenti sono molto più lunghi del post… bisognerà farne uno nuovo al più presto :-)
Donmo, parliamo del mio ultimo commento? Mi sembra molto più contestualizzata. Quanto a quella inserita nel post, poiché l’ho presa dal sito dell’ASMI era prevedibile che non vi fosse nessun riferimento al cristianesimo.
“la base dello scoutismo è cristiana”
Sì e no. Sì, nel senso che certamente molti dei valori e delle idee di base sono condivise col cristianesimo, e chi l’aveva elaborato, che fosse o no cristiano da adulto, era stato educato come tale.
No, nel senso che molto presto la cosa si è diffusa e radicata senza particolari difficoltà in ambienti non cristiani, e non mi sembra che l’essere cristiani sia mai stato considerato come fondamentale per l’essere un buono scout. Una religiosità in senso generale, invece, fa parte della proposta educativa di tutte le associazioni scout (in senso proprio, quindi esclusi i Pionieri comunisti, ovviamente atei; tuttavia ho letto da qualche parte di un gruppo scout socialista in Libano).
Non intervengo nella polemica, ma noto come quando si arla di scoutismo ci si contrappone anche fra persone che la pensano allo stesso modo. E mi sa che la discriminante è essere stato scout o meno.
Io non sono mai stato sout, ma tanti miei amici sì. Alcuni ne sono fieri, altri se ne sono anche vergognati, ma non l’hanno mai rinnegato (si imparano tante cose, mi son fatto tanti amici, mi son fatto la prima scopata, non c’è niente di male, e giustificazioni del genere).
Forse non è l’elemento religioso la cosa che più cratterizza lo coutismo, dato che di fatto si hanno associazioni sout di ogni religione e non.
Penso invece allo spirito di corpo (non dico cameratismo, ma qualcosa di simile, diciamo “tendismo”) che accomuna gli affiliati, a prescindere dai contenuti cui si afferisce, e li lega fra loro, legandoli anche a alla “guida” (il Gran Mogol, o come si chiamano, non lo so) in maniera molto molto profonda.
Può esser così? Non so, forse è un mio pregiudizio, ma se così fosse…
D
Io ne sono ancora fiero, devo dire. Se non fossi così spaventosamente pigro e se avessi una sufficiente stabilità geografica penserai perfino di rientrare come educatore.
Gli educatori si chiamano semplicemente “capi”, di solito.
Sul “tendismo”, credo che tu abbia ragione.
“penserei” volevo dire.
:-) il mio discorso, scusatemi, non riguardava la validità o meno dello scoutismo, in merito alla quale ognuno la pensa un po’ come gli pare.
Proverò ad essere chiaro: nelle mie ricerche incontro continuamente “agenzie” di ispirazione religiosa (di tutte le religioni, ma vedi ad es. questo) fortemente identitarie che sostengono l’impossibilità dell’integrazione/dialogo fra modelli-culturali, culture religiose etc. etc. (chiamatele come volete).
Io penso che questo dialogo/relazione etc. etc.invece sia in atto già da molto tempo e che queste “agenzie” lavorino per mantenere alcuni benefici (potere, soldi) che dalla separazione derivano.
Andando in questa direzione mi pongo il problema dei boyscout musulmani in Italia, osservando che in un certo passato (quello coloniale) non ci si poneva proprio il problema “religioso”: vedi gli scout egiziani che esistono dal 1914, dal 1922 sono indipendenti dalla Gran Bretagna, e si sono sempre associati sia a chiese che a moschee).
Forse ciò avviene perché la “religiosità” delle persone, in passato, era sottintesa – direi ovvia – mentre oggi si sente il bisogno, prima negli Stati Uniti, poi in Europa, poi in Italia, di dar loro una connotazione religiosa, in un modo o in un altro.
L'”aggressività” di queste agenzie è figlia, dunque, per dirla con O. Roy, della secolarizzazione del mondo?
Forse non sono stato chiarissimo. Falcidiatemi :-)
Sì, hai pienamente ragione.
Aggiungo anche che, secondo me, la convergenza fra islam, cristianesimo ed ebraismo (o alcune loro correnti) su questa materia come su molte altre non è una semplice coincidenza, né una novità. Ma in questi tempi di globalizzazione appare più inquietante.
D
PS. E grazie a Falecius per avermi illuminato: è proprio quel temine “capo” che mi mette in imbarazzo.
PPS, cmq non ce l’ho con gli scout, ho molti amici di quella razza… ah ah ah!
visto che si parla di scout, c’è quella vecchia battuta, permettetetemi di citarla per alleggerire (ovviamente non la condivido)
“Gli scout sono dei bambini vestiti da cretini, guidati da cretini vestiti da bambini”
Però è carina :-)
Allora: sarò pirla, ma non mi sono accorto dell’esistenza in questa sede di un dibattito sulla validità dello scoutismo (che io credo esserci, pur con dei limiti. Ma non è questo che mi interessa sostenere). :D
Sulla religiosità della gente in generale concordo abbastanza con Lorenzo, ma se parliamo di scout, mi pare valga la pena di notare che:
a) lo scoutismo cattolico fu probabilmente il primo (in Italia verso il 1915, in Francia poco prima; teniamo presente che il movimento scout nasce nel 1907) ad affermare una sua affiliazione specificamente confessionale, che non era presente nel progetto di Baden Powell per quello che ne so.
b) nello scoutismo in genere l’interreligiosità, specialmente a livello “abramitico” è qualcosa di quasi programmatico, o comunque contemplato e tendenzialmente incoraggiato, in base al concetto di “fratellanza universale degli scout” e ad un basilare, anche se molto vago, pacifismo. Molto regimi perseguitarono il movimento a causa del suo esplicito internazionalismo, e ci furono problemi al riguardo anche col Codice Penale italiano della Repubblica.
Sul fatto che B.P. fosse massone mi sento di dire che è piuttosto probabile.
Bene, vediamo di validare il post (ci tengo).
Mi sembra, Falecius, che il tuo punto di discussione sia nella penultima frase, quando dico: “cristianizzazione” dell’islam.
Ho già sottolineato che si tratta di un ragionamento “paradossale” teso a smascherare chi, come quelli che chiamo “controcrociati” si adoperano per erigere palizzate dove non ce ne sono. In una versione meno polemica intendo un portato culturale occidentale, di ispirazione cristiana, o comunque l’espressione di un’elaborazione culturale nata in contesto non islamico.
Ci siamo?
Sì.
Bene :D
Frequento lo scautismo da oltre 25 anni in una associazione scout laica che invita e prepara i propri capi ad essere educatori alle scelte non indicatori di scelte e considera la scelta religiosa o non, come scelta personale esclusiva del singolo. Logicamente non si fa catechismo ma neppure nulla contro la religiosità, se talvolta si va ‘a messa’ lo si fa solo su indicazione dei genitori ma comunque ciò na fa parte delle attività ma una pausa delle stesse, un momento di servizio al singolo.
Scusate cosa intendete per ‘tendismo’ ?
La chiesa nei primi anni ha cercato di boicottare il movimento scout perchè lo considerava, tra altre motivazioni, una associazione con tendenze massoniche, poi compresi meglio i principi, l’ha sostenuto e promosso tanto che oggi oltre il 90% degli iscritti alla sessantina di associazioni scout italiane, operano in associazioni ad indirizzo cattolico