Paternalismo italocristiano
Hina Saleem non fu uccisa da suo padre per «motivi religiosi e culturali», ma piuttosto per «un patologico e distorto rapporto di possesso parentale».
Così esordisce l’articolo del Corriere riguardo alla decisione della Corte di Cassazione (sentenza n.6587 della Prima sezione penale).
Nella sentenza si legge che:
«La motivazione dell’agire dell’imputato è scaturita da un patologico e distorto rapporto di possesso parentale, essendosi la riprovazione furiosa del comportamento negativo della propria figlia fondata non già su ragioni o consuetudini religiose o culturali, bensì sulla rabbia per la sottrazione al proprio reiterato divieto paterno».
Come volevasi dimostrare, diremmo noi da queste parti.
Ma c’è chi proprio non ci sta. C’è chi, avendo vampirescamente costruito per mesi le proprie fortune mediatiche proprio su casi come quello di Hina, si scaglia – per l’ennesima volta – contro i giudici.
Ecco la filiera de Il Giornale&friends:
- Sentenza choc Cassazione strabica «L’omicidio di Hina? Non c’entra l’islam»
- Pazzesco «L’omicidio di Hina? Non c’entra l’islam»
- Vergogna. Pazzesco «L’omicidio di Hina? Non c’entra l’islam»
C’è chi i padri padroni li vuole solo italiani e cristiani.
C’è chi pensa che i padri padroni pakistani vadano taggati solo con la parola “islam”.
Che con in musulmani si debba fare i paternalisti.
https://in30secondi.altervista.org/2010/02/20/paternalismo-italocristiano/Le destre e l'islamadriana bolchini,corriere della sera,hina,il giornale,islam,italia,paternalismo
Ma poi se i “giornalisti” del Giornale e del Foglio son così assetati di “sangue islamico”, visto che a leggere quei due giornali il mondo dovrebbe unirsi in una crociata anti-Islam (e quindi anti-Musulmani, e cioè anti-1.5 miliardi di persone…), non fanno prima ad arruolarsi in qualche agenzia privata tipo Blackwater, prendere un fucile in mano ed andare a sparacchiare agli “islamici” in Iraq, Afghanistan o in Palestina ? Oppure sperano che continuando a demonizzare i musulmani, si raggiunga un punto in cui la vecchia Europa, in prenda all’isteria di massa, rispolveri metodi più veloci ed efficaci per risolvere la questione ? Una bella “soluzione finale” al problema che non si può risolvere se non debellando la malattia (Islam) insieme agli ammalati (gli “islamici”)…
Una conferma della felice intuizione che ha avuto il giudice della cassazione nello scrivere quelle motivazioni sta nella notizia di cronaca nera arrivata dalla Turchia qualche settimana fa. Il corriere la riporta così : ragazza sepolta viva dalla famiglia. «Aveva amici maschi» (http://www.corriere.it/esteri/10_febbraio_04/turchia-sepolta-viva_1e3bc45c-11a2-11df-806e-00144f02aabe.shtml).
Ebbene nel paese cosiderato più laico, fra quelli a maggioranza musulmana, i metodi per punire una figlia indisciplinata sono effettivamente anti-islamici, dato che nell’islam l’infanticidio per seppellimento è espressamente condannato non da una fatwa discutibile, dal Corano in persona (XVI 59 e LXXXI 8-9).
Ovviamente è condannato anche l’infanticidio in generale.
D
Il problema è che anche a sinistra, la musica non cambia. E quelli di cui parlo sono i “ggiovani”, figuriamoci gli altri …
http://imelon.wordpress.com/2010/02/20/orientalismo-a-sinistra-2/
Buona serata
Melone
È assolutamente evidente che le ragioni siano religiose: la domanda è semplice. Se quel padre fosse stato un giainista avrebbe ucciso sua figlia?
Molto semplicemente. No.
La risposta è, molto semplicemente: e perché no? Il problema è il maschilismo, non la religione. E’ una cosa che sta a monte, non a valle.
@ Fontana: almeno qui mi sarà consentito interloquire col signor Fontana, visto che sul suo blog i miei commenti non sono graditi.
Adesso esce fuori che il giainismo – scusate rido mentre scrivo – è una religione intrinsecamente pacifista.
Dipende sempre dalla religione, dunque? Se sei jaina sei un frikkettone pacifista, se sei musulmano uno sgozzatore seriale. E il cristianesimo è pacifista o violento? Quei nostri cattolicissimi padri di famiglia che pestano e uccidono mogli, figli/e etc. sono eccezioni alla regola? E i preti pedofili, casi isolati? Seguendo questa logica, possiamo affermare che il cattolicesimo è una religione intrinsecamente pedofila? Io credo di no.
Grazie Lorenzo per lo spazio concessomi
Melone
Melone, diamoci del “tu”. Non so perché tu dica che i tuoi commenti, sul mio blog, non mi sono graditi. Se qualcuno ti ha detto ciò, non è vero. Fra l’altro, a dire il vero, non ricordo che tu avessi mai commentato in passato (ma è probabile che l’abbia dimenticato, ricordo solo chi lo fa più spesso).
Possibile – probabile, dalle domande che mi fai – che non sia d’accordo con te, ma lo spazio dei commenti è libero.
Giovanni, scrivere commenti sul tuo blog è un’avventura senza fine.
Sono riuscito a postare parte della prima parte della mia risposta ai tuoi commenti.
Lascio qui, quindi, la mia risposta:
Dall’inizio:
Allora, tu hai detto:
Cosa è evidente, insomma? Solo “che sia stata uccisi per motivi religiosi”?
Ok. Allora
La questione è che tu parli, al limite, di un retaggio culturale-religioso non di “motivi religiosi” veri e propri. Del quale è necessario stabilire il contesto socio-culturale. Un pakistano immigrato etc. etc. (non mi dilungo).
Sul piano del retaggio culturale-religioso qualsiasi delitto è di matrice religiosa. La grandissima maggioranza della popolazione umana ha avuto un’educazione religiosa, ha una identità religiosa.
Il fatto è che questa identità religiosa non è l’unica a vivere nei singoli individui: c’è una identità nazionale, famigliare, professionale, culturale. E quelle identità sono “liquide” nel senso che l’una sconfina nell’altra, una scorre via mentre l’altra prende il sopravvento etc. etc.
Se tu giudichi l’assassino di Hina come “un musulmano” e basta guardi solo a una delle diverse sfaccettature della faccenda. E, facendo questo, “schiacci” l’analisi: non fai che “dare la colpa alla religione”, eliminando un versante, quello del maschilismo del “padre di famiglia” etc. etc. che è altrettanto se non maggiormente rilevante in quel contesto.
Nella mia esperienza ho conosciuto molti musulmani. Solo in pochi casi si è innescato con con loro un confronto sulla religione. Nell’identità di queste persone non dominava l’elemento religioso.
I giudici, probabilmente, hanno vagliato la situazione e ragionato in questo senso.
Perché i musulmani che sono in Europa, evidentemente, provengono da società in cui il delitto d’onore è ancora una piaga.
Sicuramente non in quanto musulmani
Vogliamo parlare di soldati bambini? Vogliamo attribuire alle religioni centrafricane il fenomeno o dobbiamo ragionare sulle società che li producono?
Mi dispiace ma sei tu ad avere in testa la categoria “musulmani”, non io. L’ideologia feroce ce l’hanno i jihadisti, ad esempio, non i musulmani.
Hai presente i sufi? Ti sembra che i sufi abbiamo un’ideologia feroce? Fai di ogni erba un fascio e mi dici che sono razzista quando qui non parliamo di razze ma di religioni. I musulmani, penso che tu lo sappia, appartengono a centinaia di etnie, parlano centinaia di lingue.
Appunto, un americano. L’ideologia è jihadista. L’islam non è un’ideologia ma:
1. una civiltà (dal punto di vista storico)
2. una religione
Sulle statistiche ho già detto.
Quanto ai hadith ce ne sono di tutti i generi, storicamente la lapidazione dell’adultera ha avuto un’applicazione scarsa e diversificata.
Non mi risultano hadith sullo sgozzamento delle figlie disubbidienti. Questo genere di efferatezza deve provenire da qualcosa di diverso dalla “religione”.
Ripeto: sono le persone a fare le cose in determinate condizioni socio-culturali. E’ in questo senso che ti offro un elemento di riflessione: le lapidazioni, in determinati paesi a maggioranza musulmana sono state reintrodotte negli ultimi decenni. Perché?
Su questo ha senso ragionare, perché parliamo di eventi, di dinamiche.
Il Corano e i hadith sono testi di 1400/1200 anni fa.
Nella storia sono stati letti e “reificati” in decine di maniere diverse in base ai luoghi, alle società, alle congiunture storiche diverse.
Non pensi che si debba pensare alla cultura, alla giustizia sociale, alla democrazia, alla libertà di espressione in paesi come il Pakistan invece che attribuire a un efferato assassino pakistano in Italia la motivazione “religiosa” in una sentenza?
Era proprio qui che ti volevo, e ci sei cascato. Che facciamo la battaglia dei hadith? E’ come quando si fa a cuscinate: non vince nessuno ma tutti e due sono convinti di averle date di santa ragione.
Se ti appoggi a un criterio meramente quantitativo non vai da nessuna parte.
Bene, questo ti fa onore. Altrove, spesso, non succede.
E’ davvero singolare il tuo pregiudizio. Parli benissimo di una persona, questo Mahdi, non trovi proprio nessun problema in lui, anzi lo ritieni davvero una bravissima persona.
Però poi dici: “se non fosse per le sue credenze religiose sarebbe una persona eccezionale”.
Riguardo ad essere tenero o meno con i cristiani… io ti inviterei a giudicare le persone prima di sapere se appartengono a una religione.
Perché non succede. Non succede e basta. E perché? Perché un giainista pensa che uccidere qualunque tipo di creatura sia sbagliato – sono quei pazzi che vanno in giro con le mascherine per non uccidere i moscerini.
Così come non succede di avere monaci buddisti che si fanno esplodere sugli autobus in Tibet o a Pechino. Eppure anche loro vivono un’occupazione feroce.
Ti ho dato una risposta che mi ha preso tantissimo tempo sul mio blog. Non lo dico come recriminazione, ma come testimonianza d’impegno: c’è una ragione specifica, Lorenzo, per cui l’ho fatto. Perché sono le persone come te, con cui – azzardo – condivido molte cose, che mi lasciano di stucco di fronte alla difesa, che sono certo essere in buonafede, di un’ideologia retriva, omofoba, e guerrafondaia come quella islamista.
Voglio dire, se è la leghista che ho incontrato l’altro giorno (forse hai letto: http://www.distantisaluti.com/incontro-con-una-leghista/) a dire che è giusto che le donne afgane indossino il burqa me ne dispiaccio fino a un certo punto, è la naturale prosecuzione del loro razzismo.
Ma ecco, per il nulla che conta, se dovessi scommetterci un euro direi che sei una brava persona, e perciò l’adozione degli stessi – stavolta benintenzionati – doppî standard mi dà vero dispiacere.
Anch’io ho scritto un bel po’ sul velo. Ti invito a leggere nella categoria “doppio velo”.
E c’è un’altra cosa che vorrei dirti: se tu dici “un’ideologia retriva, omofoba, e guerrafondaia come quella islamista” è una cosa. Se invece dici: “un’ideologia retriva, omofoba, e guerrafondaia come quella islamica” è un’altra.
Di chi parli? Di jihadisti, islamisti & co? Allora siamo d’accordo. Se parli dei “musulmani” invece non siamo d’accordo per niente.
Non ho doppi standard, lo capirai leggendo, se vorrai. E’ solo che vorrei facessi più attenzione alle parole che usi.
Grazie per la “brava persona” ma non aspiro a tanto: delle mie virtù morali godono i miei amici e le persone cui voglio bene.
Caro Giovanni,
Ho postato un commento sul tuo post “l’odore …”. Non è apparso. Ho aspettato un’oretta ed ho provato più volte a ripetere l’operazione. Un messaggio mi diceva che il commento era stato già inserito. Eppure non è mai stato pubblicato.
Comunque io ho già detto quello che penso, qui e da me: http://imelon.wordpress.com/2010/02/20/orientalismo-a-sinistra-2/
Buona giornata
Complimenti Lorenzo per le repliche a Giovanni. Thumbs Up!
“se non fosse per le sue credenze religiose sarebbe una persona eccezionale”. Questa è magnifica, della serie bisogna tollerarli …
Melone. Se hai fatto un commento in cui erano presenti due o più link è possibile che sia finito nel filtro antispam (aksimet). Purtroppo senza di quello riceverei 30 o 40 messaggi di spam ogni giorno.
La prossima volta che succede, se ne hai voglia, puoi subito una mail così lo recupero al volo.
Ovviamente sei il benvenuto a commentare, qualora ne avessi voglia.
Ciao
Lorenzo, oggi pomeriggio leggo tutto e ti rispondo.
Vecchia uscita dell’allora ministro Amato in tema di “tradizioni siculo-pachistane”:
http://tinyurl.com/ycska59
così come riportata su una delle mie testate favorite ;)