Fu massacro o genocidio? Questi sono i termini del dibattito sulla deportazione e gli eccidi di massa perpetrati dai turchi nei confronti degli armeni in particolar modo nei bienni 1894-1896 e 1915-1916 e che portarono al quasi totale annientamento della presenza armena in Turchia.

Da una parte i turchi, dall’altra gli armeni.

I secondi sostengono che a partire dal 1915 vi fu una vera e propria pianificazione degli eccidi.

In particolare affermano che i dirigenti dei Giovani Turchi, allora al potere, tennero alcune riunioni in cui venne determinata esplicitamente, nero su bianco, la strategia di eliminazione di tutti gli armeni di Turchia.

I primi negano questa evenienza.

E’ ancora in corso questa “battaglia”, contraddistinta – inutile dirlo – da una forte partigianeria.

In gioco vi sono molte cose ma soprattutto la definizione stessa del fatto.

Una volontà di sterminio pianificata è un genocidio.

Una brutale serie di eccidi non lo è.

E la cosa non interessa solo le due parti in causa (discuterei volentieri del concetto di genocidio, ma non all’interno del post).

Su questo argomento, quindi, non si può essere sommari e, per questo, consiglio vivamente la lettura di Guenter Lewy, Il massacro degli armeni (Einaudi 2006) per due motivi:

  1. l’autore passa alla desamina puntuale delle fonti sulle quali gli uni e gli altri si confrontano e ciò fornisce un quadro abbastanza chiaro della situazione, al di là di ogni mistificazione;
  2. il libro, fra le righe, ci racconta di come la storia a volte si inventa.

Facciamo un esempio per capire che tipo di battaglia si stia ancora svolgendo: quante furono le vittime?

Passo a riportare, semplificata, la tabella in cui Lewy riporta le diverse stime (p. 313):

  • Halacoglu – 56.612
  • Gurun – 300.000
  • Sonyel – 300.000
  • Otke – 600.000
  • Toynbee – 600.000
  • J. McCarthy e C. McCarthy – circa 600.000
  • Kevorkian – 630.000
  • Courbage e Fargues – 688.000
  • Steinbach – 700.000
  • Zurcher – 700.000
  • Morgenthau – 800.000
  • Suny – 800.000
  • Ministero degli Interni ottomano – 800.000
  • Lepsius – 1.000.000
  • Ternon – 1.200.000
  • Dadrian – 1.350.000
  • Kazarian – 1.500.000
  • Karajan – 2.070.037

Fin qui la storia e la storiografia.

Di qui in giù, invece, la fantasia.

Sto parlando di “In nome di Hrant Dink”, un articolo apparso sul blog (de “Il Foglio”) di Giulio Meotti lo scorso 5 marzo (qui).

Secondo Meotti:

il genocidio armeno fu un salasso islamico gigantesco, un jihad ai danni dei cristiani mai sottomessi dai califfi, e in quest’ottica andrebbe studiato

La fonte di questo illuminante pensiero, che coglie proprio il centro del problema, è ovviamente Bat Ye’or che, come dice Meotti, ci spiega che:

il genocidio degli armeni fu un jihād

Credo proprio che qualunque storico bollerebbe queste teorie come spazzatura allo stato puro.

Meotti ha un’ottica così strabica che riesce a risultare offensivo per tutti ma soprattutto per gli armeni stessi, che vedono descritta la propria terribile tragedia all’interno di una fiction orientalistica di quarta categoria.

Inoltre il suo articolo non coglie un solo aspetto saliente degli eventi che si sono svolti ultimamente, dall’assassinio di Hrant Dink (una raccolta di articoli qui), all’accordo fra Armenia e Turchia siglato lo scorso ottobre (che nemmeno cita, vedi qui) alla risoluzione della commissione Affari Esteri della Camera USA che definisce “genocidio” la deportazione e il massacro degli armeni (vedi qui).

Una risoluzione che, per la cronaca,  non sarà di ostacolo – dice il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu – alla normalizzazione dei rapporti con l’Armenia (qui).

Motivo per cui vien da dire che chi, negli Stati Uniti, voleva boicottare i nascenti rapporti Turchia-Armenia (e cioè principalmente la lobby armena americana), non è riuscito nel suo intento (e sulle divisioni interne degli armeni ci sarebbe da parlare e scrivere, eccome).

Meotti, il controjihadista della domenica, non ha capito niente.

Oppure non ha voluto capire niente.

Che brutta cosa.


Lorenzo DeclichLe destre e l'islamScomposte invettivearmeni,armenia,bat ye'or,controjihad,genocidio degli armeni,giovani turchi,giulio meotti,Guenter Lewy,Hrant Dink,massacro degli armeni,turchia
Fu massacro o genocidio? Questi sono i termini del dibattito sulla deportazione e gli eccidi di massa perpetrati dai turchi nei confronti degli armeni in particolar modo nei bienni 1894-1896 e 1915-1916 e che portarono al quasi totale annientamento della presenza armena in Turchia. Da una parte i turchi, dall'altra...