Su un punto forse i controjihadisti e i conflittori di civiltà nostrani potrebbero non fare grande opposizione.

Il punto riguarda il destino delle salme di questi cattivissimi musulmani che vengono a conquistare l’Europa.

Bisogna dar loro una degna sepoltura, ovvero una sepoltura che rispetti i loro desideri, oppure obbligarli anche da morti a fare come diciamo noi?

Ovviamente su questo non possiamo che conformarci allo standard svizzero: si sa che la Svizzera è ormai il faro identitario della nostra bella Europa.

Per questo riporto integralmente questo articolo apparso su funerali.org, una delle voci italiane che si interessano del businnes delle sepolture, la cui fonte è www.swissinfo.ch:

Ogni cantone deve disporre di un cimitero riservato ai defunti di fede islamica. È quanto chiede il presidente del Coordinamento delle organizzazioni islamiche in Svizzera. Attualmente in diverse città elvetiche – Ginevra, Zurigo, Berna, Thun, Basilea, Lucerna e Lugano – esistono già spazi confessionali riservati agli islamici. Altri comuni, come Weinfelden (nel canton Turgovia) o Köniz (Berna), si sono invece opposti alla creazione nel loro cimitero di un settore destinato alla fede islamica. In un’intervista rilasciata al domenicale Sonntag, Farhad Afshar spiega come, secondo i precetti della loro religione, i musulmani svizzeri non devono semplicemente essere sepolti, ma riposare nella dignità ed essere separati dai defunti di altre confessioni. Inoltre, l’islam impone che le bare siano dirette verso la Mecca e che le tombe non siano abbellite da fiori o corone. Secondo il presidente del Coordinamento islamico, ogni cantone dovrebbe concedere ai suoi residenti di fede islamica uno spazio per le sepolture secondo le regole del Corano. «Rifiutare un cimitero musulmano significa contravvenire chiaramente alla libertà di religione», sottolinea Afshar. Non tutti i musulmani elvetici sembrano però essere sulla stessa lunghezza d’onda di Afshar. Qualche anno fa, il presidente dell’Associazione svizzera dei musulmani per la laicità, Henri-Maxime Khedoud, invitava gli islamici residenti nella Confederazione a rinunciare a rivendicazioni o espressioni religiose esagerate, come potevano esserlo i minareti, i cimiteri o il velo nelle scuole.

Vi prego di credere che non c’è nulla di ironico in questo post. E’ un po’ macabro, ma anche questo è “islamercato”.

Lorenzo DeclichIslamercatoMille moscheecimiteri,europa,funerali,islam,svizzera
Su un punto forse i controjihadisti e i conflittori di civiltà nostrani potrebbero non fare grande opposizione. Il punto riguarda il destino delle salme di questi cattivissimi musulmani che vengono a conquistare l'Europa. Bisogna dar loro una degna sepoltura, ovvero una sepoltura che rispetti i loro desideri, oppure obbligarli anche da...