In un articolo, apparso su Libero e poi deflesso su Il Legno Storto, Andrea Morigi si scaglia contro il PD, reo di difendere il burqa e di “sconfinare idealmente in una ‘moschea’ alquanto sospetta”.

Ecco il penoso giochetto retorico messo in atto dall’astutissimo Morigi:

  1. i rappresentanti del PD e dell’Italia dei Valori in commissione Affari costituzionali del Parlamento sono contro il divieto di “velo integrale” (il ché, in sede di commissione Affari costituzionali non mi sembra granché grave, al di la di tutto).
  2. Questi qui “idealmente” stanno insieme a tutti quei musulmani cattivi che in Italia si sono pronunciati per il niqab (notare, d’ora in poi, che nel titolo dell’articolo si usa burqa mentre nel testo dell’articolo si usano niqab e burqa quasi come fossero sinonimi, vedi oltre), primo fra tutti l’imam della moschea di Milano dove pregava, aiutoaiuto, Mohamed Game: il terrorista libico inesploso a Milano.

Parte l’elencone dei cattivi – non lo riporto, se proprio vi interessa andatevelo a leggere – e poi si chiosa il tutto con un:

Passa poca differenza, in effetti, fra le pseudo-fatwa scritte dai gruppetti fondamentalisti e il comma 2 del testo frutto dell’ingegno dei quindici parlamentari di opposizione.

Di seguito parte invece la descrizione della parte buona del mondo: “Non tutti la pensano così, nel complesso mondo dell’immigrazione italiana”, scrive Morigi, presupponendo – evidentemente – che tutti gli immigrati siano musulmani.

“Qualcuno, come il presidente del Movimento musulmani moderati, Gamal Bouchaib, accusa duramente …”. Pare essere “stato ascoltato, in un’audizione alla Camera sull’argomento” dove “ha portato studi scientifici in cui si dimostra che le donne che indossano il burqa soffrono di carenza di vitamina D, sono più soggette a fratture e hanno gravidanze difficili”.

Please, dite a Morigi e Bouchaib che se dovessimo proibire le cose in base al male che fanno vivremmo senza vino, sigarette, automobili, industrie e così via, fino ad arrivare ai viaggi in aereo, ai pali del telefono alle scarpe da ginnastica etc. etc.

Però Bouchaib, membro del Comitato per l’islam italiano del Ministero dell’Interno, formatosi lo scorso 1o febbraio per volere di Maroni, non è solo nella sua nobile battaglia: “Alla sua voce si unisce quella del segretario della Confederazione dei Marocchini in Italia, Mustapha Mansouri”, anch’egli membro del Comitato così come, d’altronde, Morigi stesso (non sarà un’operazionciucola di micro-lobbying la sua?).

Mansouri adduce motivazioni serissime: “La religione non c’entra niente, il burqa è un usanza solo di alcune comunità afgane e talebane, il Corano non parla di burqa come precetto islamico.”.

Eccoci risprofondati indietro nel punto di ignoranza 0.1: burqa e niqab sono cose diverse, molto diverse.

Inoltre non è che “il Corano non parla di burqa come precetto islamico”: il Corano non parla di burqa tout court.

Il burqa in Italia lo portano sì e no 3 persone di cui 2 sono giornalisti e giornaliste italiani non musulmani.

Con l’espressione velo integrale invece definiamo qualcosa di molto generico che va bene per tutti e due gli indumenti.

E di quello dovremmo parlare, anche perché è il niqab ad avere un uso diffuso anche in aree dove prima non c’era o era scomparso (vedi anche qui).

A cosa si riferisca Mansouri, poi, con l’espressione comunità talebane non so proprio dirvi: i Talebani sono un movimento religioso-politico-militare, direi esclusivamente maschile. Forse intendeva comunità talebanizzate?

Forse.

Certo, Morigi – considerato “esperto” da chi lo ha inserito nel Comitato – non esce granché bene da tutto ciò.

O forse nelle ambiguità e nelle imprecisioni ci sguazza a proposito.

Ad esempio quando passa a presentare l’ultimo dei buoni, Saber Mounia, il “portavoce di Acmid – Donna Onlus”.

Ma come, un maschio portavoce di un’associazione femminile?

Un’associazione cui partecipano:

donne italiane, marocchine e di altre nazionalità, che abbiano interesse alle finalità dell’associazione. Non mancano giovani donne, soprattutto marocchine nate in Italia, che hanno voglia di riscoprire la propria cultura lontana e spesso poco conosciuta (fonte).

E cosa dice Sabir Mounia?

Non accetteremo e non permetteremo invasioni nella sfera dei diritti umani. Invece di occuparsi di immigrazione, il Pd vuole metterci il burqa

Aiuto, ricapitoliamo:

Morigi, Bouchaib, Mansouri, Mounia sono 4 uomini buoni che parlano – direi a sproposito – delle donne musulmane.

L’ultimo dei 4 – alla faccia di tutte le femministe della galassia – fa da portavoce a una associazione di donne (o è definito tale da Morigi).

3 buoni su 4 fanno parte del Comitato per l’islam italiano.

Uno di loro ha paura che gli facciano indossare il burqa.

Siamo alle comiche.

Lorenzo DeclichDoppio veloLe destre e l'islamScomposte invettiveandrea morigi,burqa,islam,italia,niqab,velo
In un articolo, apparso su Libero e poi deflesso su Il Legno Storto, Andrea Morigi si scaglia contro il PD, reo di difendere il burqa e di 'sconfinare idealmente in una 'moschea' alquanto sospetta'. Ecco il penoso giochetto retorico messo in atto dall'astutissimo Morigi: i rappresentanti del PD e dell'Italia...