I corni dell’informazione dall’Iran sono più o meno “nucleare”, “oscurantismo” e “repressione”.

II problema è che da lì, giornalmente, su queste tre direttrici arriva un treno merci di notizie che produce un rombo insopportabile e ci proietta spesso nell’ansiogeno universo dell’entropia informativa.

Mi è capitato, fra l’altro, di leggere notizie dall’Iran di qualche anno fa e di scoprire che le “tematiche” erano più o meno le stesse di oggi.

Il ché è indice del fatto che sull’Iran l’occidente ha un format dal quale difficilmente esce.

Il risultato, purtroppo, è che ci interessiamo dell’Iran solo se dalla massa informe di notizie che ci arrivano ne spicchiamo una o due che, per il loro contenuto terrorizzante, stravagante o accattivante, generano attenzione.

E ciò avviene anche se le notizie in questione non hanno alcuna importanza, o quasi.

Eccone due d’esempio:

  1. L’ayatollah Kazem Sedighi, durante il sermone di venerdì scorso a Teheran, ha detto che “Le catastrofi naturali sono il risultato dei nostri comportamenti” e ha aggiunto che “Molte donne vestite in modo non appropriato corrompono i giovani e l’aumento delle relazioni sessuali illecite fa aumentare il numero dei terremoti” (fonte);

    Kazem

  2. In un messaggio inviato alla Conferenza internazionale sul disarmo nucleare promossa da Teheran l’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema dell’Iran, afferma che: “L’uso delle armi nucleari è vietato dall’Islam”, definendo gli Stati Uniti “unico criminale atomico al mondo” (fonte).

    Ali

Bene. Nella gerarchia della cose importanti non figurano:

  1. un ayatollah che dice cose demenziali davanti a una platea di persone che se ne rende conto;
  2. le dichiarazioni antiamericane della guida religiosa del paese antiamericano per antonomasia durante una conferenza fatta per “spingere” il nucleare iraniano.

Mi chiedo: è così difficile accompagnare queste notizie con commenti e contestualizzazioni adeguate?

Lorenzo DeclichIn 30 secondiali hoseini khamenei,bomba atomica,costumi sessuali,iran,islam,Kazem Sedighi,stati uniti,terremoti
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