Dei pesi e delle misure
Grazie a Repubblica scopriamo che il governo saudita spende 50 milioni di dollari ogni anno per un progetto di recupero (che talvolta fallisce) dei jihadisti espulsi da Guantanamo.
Grazie a Human Rights Watch scopriamo invece che in Arabia Saudita si scordano di scarcerare la gente una volta scontata la pena.
Da un po’ di tempo a questa parte, facciamo dal 1993, tutto quello che riguarda il terrorismo islamico è estremamente prezzolato, a iniziare dal suo fondatore (la cui famiglia, fra l’altro, vince l’appalto per costruire 5 nuovi centri riabilitativi) per finire alla riabilitazione dei suoi seguaci.
Sarà un po’ retorico ma qui la metafora è davvero calzante: tutto quello che riguarda il terrorismo è sotto i riflettori, oggetto di interesse. Del resto, di tutto il resto, ci si dimentica o quasi.
Non è venuto in mente a nessuno che potere e terrorismo si alimentano a vicenda?
https://in30secondi.altervista.org/2010/04/23/dei-pesi-e-delle-misure/Lost Osamaal-qaida,arabia saudita,giustizia,guantanamo,human rights watch,jihadismo,osama bin laden,terrorismo
Baudrillard è il primo che mi viene in mente. Soprattutto parlando di post 9/11 …
E volendo usare un’altra metafora, direi che il terrorismo è decisamente il maiale della stampa: non si butta via niente.